Israele, l’Ambasciata e la mozione contorta

L’Ambasciata d’Israele a Roma ha emesso ieri un comunicato nel quale esprimeva la sua soddisfazione perché la Camera dei deputati non aveva approvato il riconoscimento dello Stato di Palestina.

Capisco la logica dell’Ambasciata che - di fronte a una mozione del Partito Democratico contorta e confusa, nella quale ognuno può leggere tutto e il contrario di tutto - mette in evidenza il fatto che l’auspicio del riconoscimento dello Stato di Palestina è collegato alla sicurezza di Israele e ovviamente al rispetto della sua esistenza. Tuttavia - parlando da uomo libero - mi sono riconosciuto molto di più nell’intervento dell’onorevole Daniele Capezzone - che fa parte di un partito da cui tutto mi divide, Forza Italia - che alla Camera ha sostenuto che coloro che nel Pd sostengono le ragioni di Israele hanno perso l’occasione per condurre una battaglia politica e culturale che avrebbe messo in evidenza le contraddizioni che sono presenti in quel partito a proposito del Medio Oriente.

Certamente la mozione approvata dalla Camera dei deputati è assai diversa da quella di altri Parlamenti europei e in definitiva non impegna il governo a riconoscere lo Stato di Palestina. Ma continua a persistere un atteggiamento di equidistanza che mi sembra inaccettabile. Soprattutto continua a stagnare una cultura pseudopacifista che è quanto di meno sostenibile in un momento come questo.

A questo sento il dovere di aggiungere – per gli amici che hanno aderito al Gruppo di pressione sul Pd – che sono profondamente deluso dal comportamento di chi – non più tardi di 48 ore fa – mi aveva detto che la mozione del Pd sul riconoscimento della Palestina avrebbe collegato questo riconoscimento ad accordi di pace fra lo Stato d’Israele e l’Olp. Capisco che in politica il compromesso è necessario, ma a volte è preferibile restare in minoranza piuttosto che accettare compromessi pasticciati ed equivoci. Per quanto riguarda il futuro del Gruppo di pressione, il mio primo impulso è di considerare chiusa questa esperienza. Preferisco tuttavia vedere prima quali saranno le reazioni a questo voto della Camera e decidere poi a mente fredda.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:10