La sinistra di Tsipras è in mutande

La Grecia è in vendita. Se la stanno contenendo la Russia di Putin da cui Tsipras correrà l’8 aprile 2015 a mo’ di minaccia all’Europa e, soprattutto, agli Stati Uniti di Obama che non vogliono la Grecia dependance della Russia nè tantomeno della Cina. La Grecia di Tsipras va a offrire se stessa su un piatto d’argento alla Russia che ha storicamente, da sempre voluto e ambito ad uno sbocco al mare. E quello della Grecia è strepitoso, come sbocco sul mare. La Russia è felice di mostrare che uno Stato membro di questa Unione europea tedesca e della Merkel si reca da lei in visita, in fuga per debiti proprio da quella tal Europa sinistrorsa ed errata che è stata così bravina nell’imporre sanzioni alla Russia a causa della crisi ucraina. La calata dei pantaloni dell’idolo di sinistra Tsipras è totale. Votato e “vinto” il governo con il 36 per cento di consenso politico elettorale (almeno lui, a differenza di Renzi, s’è fatto eleggere e non ha rubato il governo come da noi), sta rinnegando passo passo tutto quello che ha detto e sostenuto per arrivare al governo. Pagherà i 458 milioni che non ha al Fondo monetario internazionale, come ha detto ridendo il ministro barzelletta greco all’economia Varoufakis “ pagheremo tutti e ad infinitum”, pagherà 50 milioni alla Lockheed per i turbopropulsori Orion P3B con cui ammodernare la flotta che era esattamente la spesa contro cui gridava e si sbracciava quando era all’opposizione. Pagherà, già che c’è, anche all’Italia che è esposta per 40 miliardi con la Grecia? Entro l’estate la Grecia dovrà scegliere tra pagare gli stipendi e le pensioni ai greci o i prestiti avuti a destra e a manca. L’Unione europea tedesca sta cercando adesso di levare di torno i ministri greci dell’estrema sinistra e quello di ultra destra per gestire meglio il disastro che da greco si trasmetterebbe agevolmente all’intera Europa. E’ il fallimento della sinistra delle bollette gratis, degli assegni di disoccupazione e della spesa pubblica “sociale”, della attuale Grecia che avrebbe dovuto porre, come aveva detto al principio, la questione della ricontrattazione e revisione di questa Europa. La continua incertezza non è nell’interesse della Grecia, e tanto quanto dell’Europa, se la si vuole.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:02