Europa a forza di rattoppi

L’Europa della Merkel ha paura della Grecia. “Non possiamo riempire continuamente un vaso senza fondo” è il limite che si è data la Germania europea, ma, dall’altra parte c’è lo stallo dopo tanto rigore e grigiore. La “soluzione” cui attualmente si sta pensando è quella che prevede una revisione dei termini di credito della Greek loan facility che azzeri lo spread sopra l’Euribor più un allungamento delle scadenze dei crediti di altri dieci anni, così il valore attualizzato del debito greco scenderebbe del 17 per cento. Il valore netto totale arriverebbe non lontano da quello lordo italiano con costi però di finanziamento che per vent’anni resterebbero la metà di quelli italiani in rapporto al pil, 2 per cento contro 4,2 per cento. Proprio l’elezione di Tsipras e l’incertezza che ha portato con sé ha restituito la Grecia alla recessione da ultimo. “Almeno a grandi linee” si chiede alla Grecia di rispettare il memorandum in tal senso già redatto a novembre 2012 e oggi ripreso e “aggiornato” con maggiori facilitazioni e di presentare riforme decenti. Sono mesi che si lavora alla nuova intesa atta a fare sopravvivere questa Europa tedesca, in attesa di nuovi scossoni, e a maggio 2015 si prevede che la Grecia non avrà più soldi, non potrà pagare i creditori e, tecnicamente, cioè in base a quanto previsto dalle rigide regole dell’Europa tedesca, regole non contenute in alcun Trattato europeo ma applicate rigorosamente in base a regolamenti accordi e provvedimenti non contenuti nei Trattati, dovrebbe aversi il default della Grecia e la Banca centrale europea sospendere la fornitura di liquidità già di emergenza data alle banche greche. Si avvererebbe Grexit ovvero l’uscita della Grecia dall’Europa unita. In pratica, senza immissioni di liquidità da parte di una Banca centrale che non è un’istituzione politica si determinerebbe un fatto politico quale è l’uscita della Grecia dall’Unione. La scelta di tecnici quali sono i banchieri e i funzionari della Bce deciderà l’uscita della Grecia e la politica di questa Europa tedesca. Ecco ancora una volta che l’economia sovrasta, supera o semplicemente comanda nei fatti la politica in questa Europa che politica non è. Si deve riformare la governance dell’euro area dandole sistemi di garanzia democratica. Non balle alla Renzi, cioè “riforme” purchessia e chiamate tali per essere date in pasto a questa Europa, non governi imbroglio ma veri, eletti, democratici con riforme vere, condivise e prese da Parlamenti e governi, istituzioni legittime. La Grecia sarebbe potuta essere utile a questa Europa andando da subito a chiedere la sua ricontrattazione mediante un nuovo Trattato sulle regole, e un’Unione politica europea a coordinamento di quella più avanzata già in atto economica. Assente tale passaggio fondamentale la Grecia di Tsipras insieme a questa Europa mostrano in tutta evidenza la fallacità mista a imbroglio dell’intera “costruzione”. Costruzione che non assomiglia più, neanche lontanamente, a quella originaria Europa. Si deve andare verso l’Europa politica.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:11