La “banalità” delle purghe nordcoreane

Ormai sta diventando una consuetudine: in Corea del Nord si epurano o si ammazzano i dirigenti dello stesso regime di Kim Jong-un. La notizia di questi giorni è l’epurazione di Hyon Yong-chol, il comandante in capo dell’Esercito Popolare Nordcoreano. Secondo il parlamentare Kim Kwang-jin sarebbe stato fucilato con un cannoncino antiaereo, un metodo di esecuzione che lascia il corpo a brandelli, applicato sugli accusati di alto tradimento, in un poligono di tiro a Nord della capitale. Il servizio di intelligence sudcoreano, ieri, ha smentito in parte la notizia dell’efferata esecuzione, affermando che debba essere ancora verificata. Conferma, invece, che l’alto dirigente del regime comunista coreano sia stato epurato per volontà di Kim Jong-un. Nebbia fitta anche sui motivi di questa epurazione. L’accusa che è emersa è ridicola, a dir poco: un colpo di sonno durante una parata, mentre il leader nordcoreano stava tenendo il suo discorso. Non sarebbe impossibile, considerando le testimonianze di dissidenti fuggiti, arrestati per motivi ancor più banali, come l’aver lasciato cadere una foto del dittatore o cose ancora più banali. Ma l’epurazione di Hyon Yong-chol, qualunque ne sia la causa, pone di nuovo la questione sulla stabilità del regime dell’ultimo Kim.

Chang Yong-seok, ricercatore all’Istituto Studi per la Pace e l’Unificazione di Seul, ritiene che la leadership di Kim Jong-un sia estremamente fragile. Troppo giovane e inesperto per controllare il potere, affetto da sindrome di inadeguatezza, starebbe facendo una strage fra gli alti dirigenti nordcoreani. Starebbe allontanando dal potere o eliminando fisicamente tutti coloro che mostrano dubbi sui suoi piani. “Le epurazioni e le esecuzioni possono essere ordinate per tutti coloro, compresi i tecnocrati, che mettono in dubbio la fattibilità delle politiche economiche (e non solo) di Kim, quelle che sta perseguendo in modo dogmatico. (…) Kim può aver percepito un senso di inferiorità e una pressione crescente sul successo dei suoi piani. Così, può aver eliminato tutti coloro che apparivano anche solo scettici sulle sue iniziative”.

Secondo l’intelligence sudcoreana, sono ben 15 gli alti dirigenti nordcoreani epurati ed eliminati nell’ultimo anno. Un’informazione subito smentita dagli organi di stampa e governativi nordcoreani, che però viene ritenuta quantomeno plausibile dai dissidenti. “Park”, un di loro, ha accettato di parlare alla Cnn con falso nome e identità coperta, per evitare rappresaglie sui suoi familiari rimasti in patria. Ex ufficiale con accesso ad informazioni riservate, “Park” conferma che, nel 2013, lo zio di Kim Jong-un sia stato arrestato, processato e giustiziato in meno di una settimana. Jang Song-thaek, questo era il suo nome, sarebbe stato ucciso in un sotterraneo di un carcere di Pyongyang, con un’esecuzione segreta. Lo zio di Kim, accusato di cospirazione, ha dato adito a molte leggende nere. Si diceva anche che fosse stato fatto sbranare da 120 cani. Ufficialmente è semplicemente sparito dalla circolazione, il suo nome è stato cancellato, così come le foto ufficiali che lo ritraevano. Subito dopo la sua scomparsa e il suo processo, Kim Jong-un ha iniziato a definirlo come “spazzatura umana”. Secondo “Park”, anche la moglie di Jang-song-thaek sarebbe stata uccisa. Per la precisione, Kim avrebbe ordinato di avvelenarla, perché protestava troppo per l’uccisione del marito. Altri 30 fra familiari e dipendenti del grande epurato sono stati fucilati, questa volta in pubblico.

La prima domanda che sorge spontanea: quanto potrebbe durare un regime che sta divorando se stesso? Stalin è durato molto a lungo, ma era già un veterano quando ascese al potere come successore di Lenin. Kim Jong-un è ancora giovane e inesperto. Né suo nonno Kim Il sung, né suo padre Kim Jong-il avevano dimostrato tanto accanimento nel perseguitare gli alti dirigenti del loro regime. E’ ancora sconosciuto (ma comunque nell’ordine dei milioni, ormai) il numero delle vittime della repressione. Ma almeno i dirigenti erano al sicuro. Se adesso non lo sono più, prima o poi si presume che possano reagire contro il leader sempre meno beneamato. La seconda domanda: quanto è irrazionale Kim? E’ abbastanza lucido da scatenare la violenza solo all’interno del suo regime, o c’è il rischio concreto che possa tentare il gran colpo militare contro la Corea del Sud? Quest’ultima ipotesi è meno probabile, anche se il tintinnar di sciabole al confine, l’anno scorso, è stato molto forte grazie alla crisi militare fra Nord e Sud Corea più grave di sempre.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:11