“Il demagogo tedesco del jihad armato”

venerdì 29 maggio 2015


Un rapper tedesco diventato jihadista ha invitato i suoi seguaci a compiere attentati terroristici in Germania. In un video di alta qualità diffuso dallo Stato Islamico ad aprile, Denis Cuspert avverte anche che cellule terroristiche dormienti si sono infiltrate in Germania e sono pronte ad attivarsi. Le autorità tedesche dicono di aver preso sul serio queste minace: Cuspert - che è stato paragonato a Joseph Goebbels, ministro nazista della Propaganda - è divenuto il capo della propaganda dell’Isis in lingua tedesca ed è insolitamente capace di ispirare giovani tedeschi insoddisfatti a diventare jihadisti.

La trasformazione di Cuspert da rapper a jihadista è documentata in un’analisi di 25 pagine elaborata dall’intelligence tedesca, che lo ha descritto come “il più interessante propagandista di lingua tedesca del movimento salafita”. Cuspert, 39 anni, è nato a Berlino da madre tedesca e padre del Ghana. Quest’ultimo abbandonò la famiglia quando Cuspert era ancora un bambino e sua madre si risposò con un militare afro-americano, con cui Denis non riuscì a creare alcun rapporto. Forse alla ricerca di un’identità, Cuspert nel 1995 intraprese la carriera di rapper in cui ha cercato di imitare gli artisti hip hop americani. Conosciuto anche con il nome d’arte di Deso Dogg, egli è finito in carcere per vari reati, tra cui il possesso di droga. Nel corso degli anni, l’uomo ha pubblicato quattro album, ma dopo essere sopravvissuto a un incidente automobilistico nell’ottobre 2008, ha iniziato a mostrare interesse per l’Islam salafita.

Nel 2010, Cuspert abbandonò la sua carriera di rapper per abbracciare l’Islam con il nome di Abou Maleeq e iniziò a cantare inni di battaglia, noti come nasheed, in cui egli ha mostrato una vera e propria ossessione per il martirio. I nasheed del “jihad in chiave pop” cantati da Cuspert hanno attirato l’attenzione dopo che Arid Uka, un kosovaro albanese di fede musulmana, nel marzo 2011, uccise all’aeroporto di Francoforte due aviatori americani ferendone altri due. In tribunale, Uka dichiarò che prima di aprire il fuoco, stava ascoltando nel suo iPod un nasheed che esortava a lanciare attacchi contro i non musulmani. Egli disse anche di essere stato influenzato da un video pubblicato sulla pagina Facebook di Cuspert.

Nel frattempo, sempre nel 2011, l’ex-rapper fondò nella città tedesca di Solingen assieme a Mohamed Mahmoud, un islamista austriaco, l’organizzazione salafita Millatu Ibrahim. Il gruppo esortava i musulmani tedeschi a non osservare le leggi tedesche e a seguire i dettami della legge islamica della Sharia.

Nel maggio 2013, il governo tedesco mise al bando Millatu Ibrahim e Mahmoud, conosciuto anche come Usama al-Gharib, fuggì in Egitto per rifondare lì il gruppo. “Tornerò in Germania a una sola condizione, come conquistatore, per introdurre la Sharia nel Paese”, disse all’epoca Mahmoud. In un video di tre minuti, Abu Azzam, un salafita tedesco legato a Mahmoud, giurava vendetta invocando l’assassinio della cancelliera tedesca Angela Merkel. L’uomo ammoniva così: “Le nostre truppe sono già qui [in Germania], morirete, le vostre teste rotoleranno. (…) Oh Allah, dà al popolo tedesco quello che si merita! Pensate alla primavera araba, aspettiamo con ansia un’estate europea. Vogliamo vedere morti Obama e la Merkel”. Mahmoud finì per convincere più di una dozzina di salafiti tedeschi a unirsi a lui in Egitto nel momento in cui i Fratelli musulmani erano in ascesa. In mezzo a loro c’era Cuspert, che uscì furtivamente dalla Germania nel giugno 2012 sebbene fosse sorvegliato dai servizi segreti. Dopo l’arrivo in Egitto, Cuspert seguì un addestramento all’uso di armi da fuoco nel campo di Mersa Matruh, situato a circa 200 chilometri a est dal confine libico. Poi, si recò in Libia per addestrarsi con gli estremisti prima di diventare un jihadista in Siria, all’inizio del 2013.

Nell’agosto 2013, Cuspert apparve in un video di quattro minuti in cui esprimeva il desiderio di morire da attentatore suicida, presumibilmente in Germania. E lo diceva in questo testo rap: “Desidero morire e non posso aspettare, armato di bombe e granate; Dentro le caserme dei crociati, premendo il pulsante, al-Jannah [paradiso], al-Jannah; Faccio esplodere la bomba in mezzo alla folla, premendo il pulsante, al-Jannah, al-Jannah; Proprio nel centro della città o nella metropolitana, premendo il pulsante, al-Jannah, al-Jannah; Con un sorriso direttamente al mio Creatore, premendo il pulsante, al-Jannah, al-Jannah; Ricordate i vostri obblighi e temete Allah, premendo il pulsante, al-Jannah, al-Jannah”. Si ritiene che Cuspert, che ora usa lo pseudonimo di Abu Talha al-Almani (Abu Talha il tedesco), si sia ufficialmente unito allo Stato Islamico nell’aprile 2014. Corre voce che sia stato ucciso in Siria nello stesso mese, ma nel novembre 2014, è apparso in un video dell’Isis. Teneva in mano una testa mozzata e spiegava ai tedeschi che le vittime avevano combattuto contro lo Stato islamico e “quello era il motivo per cui è stata loro inflitta la pena di morte”.

Nell’ultimo video, che risale all’aprile 2015, si può ascoltare Cuspert mentre rappa come segue in tedesco: “[Mi rivolgo] Ai nemici di Allah. Dove sono le vostre truppe? Non possiamo più aspettare. O Allah, distruggili! Concedici la vittoria su di loro. Portaci via. Rendici degni di onore. Prendi il nostro sangue. Fisabilillah [Chi combatte per la causa di Allah]. “Ora ascoltate, cani infernali. Le parole sono state scritte. L’inchiostro si è asciugato. La decisione è stata presa. La vostra fine si avvicina. I soldati mutilati rientrano nella vostra patria prossimi alla disperazione. Con gli occhi persi nel vuoto. I corpi senza gambe. Vogliamo il vostro sangue. Ha un sapore così meraviglioso. In Francia, è stato dimostrato con i fatti. In Germania, le cellule dormienti sono in agguato. I fratelli stanno operando. Terrorizzando i kafir [miscredenti]. Abbiamo sentito l’odore del sangue. La vendetta per il messaggero. Per le nostre sorelle. Per i nostri fratelli nobili. E per tutti i martiri. Un camion carico di esplosivo. Addio agli affetti. Non essere triste madre mia. Tuo figlio corre verso Allah. Allah ti ha chiamato. Non c’è via d’uscita. Riempi la tua macchina di benzina. Fratello mio, sbrigati! Il tuo vicino di casa è un kafir. Diffama il messaggero. Prendi un grosso coltello e dagli quello si merita! Anche quando siete in Europa, fate il vostro jihad. Allah vi ricompenserà. Eliminate l’immondo. Il paradiso vi sta aspettando. Fatelo con sincerità. Abbiamo una sola vita. Ed è Allah colui che ce l’ha data. Il tempo sta scadendo. Pertanto, fratello, una dura lotta ti attende. Le azioni fanno la differenza. La terra trema. Il khilafah [califfato], che benedizione! Un favore da Allah. Tutti muoiono per una causa. O si muore o si ottiene la vittoria. Non c’è altro dio all’infuori di Allah”.

Le autorità tedesche sono ora alla ricerca di modi per ostacolare il possibile ritorno di Cuspert in Europa. L’8 febbraio, il quotidiano Die Welt ha rivelato che la magistratura tedesca ha indagato 83 jihadisti tedeschi, tra cui lo stesso Cuspert, per crimini di guerra e atrocità commesse in nome dello Stato islamico. Se condannato, l’ex-rapper, al ritorno in Germania, potrebbe rischiare l’ergastolo. Il 9 febbraio, il dipartimento di Stato americano ha definito Cuspert “un terrorista globale” e l’11 marzo, il segretariato di Stato svizzero per gli affari economici ha inserito il suo nome in una lista di individui ai quali è vietato l’accesso agli istituti bancari del paese, a causa dei suoi presunti legami con le attività terroristiche. Tuttavia, è improbabile che tali misure dissuadano Cuspert dal produrre altri video di propaganda. Essi probabilmente costituiscono una minaccia per la Germania più della sua presenza fisica nel Paese. I servizi segreti tedeschi la sintetizzano in questo modo: “Come rapper e jihadista, Cuspert è credibile. Questa ‘credibilità sul campo di battaglia’ contribuisce alla sua popolarità nella scena salafita-jihadista internazionale. (…) L’aspetto affettato ma autentico nei suoi video di propaganda, insieme all’attrattiva di uno Stato Islamico attualmente vittorioso, ha una notevole forza mobilitante per gli individui radicalizzati in Germania che vogliono recarsi in Siria. La sua propaganda demagogica attira i giovani con l’apparente promessa del paradiso, ma li porta alla rovina. La propaganda salafita-jihadista del tipo prodotto da Cuspert è liberamente accessibile su Internet e comporta il rischio che le persone si radicalizzino e rispondano non solo all’appello di recarsi a combattere all’estero, ma appoggino i gruppi terroristici come lo Stato islamico qui in Germania. Di conseguenza, la scena salafita è pronta a diventare sempre più violenta e a essere sempre più numerosa”.

 

(*) Gatestone Institute

Traduzione a cura di Angelita La Spada

 


di Soeren Kern (*)