La repressione degli  intellettuali in Iran

La diplomazia italiana rafforza l’amicizia con il Paese sciita aprendo allo scambio e alla progettualità economica. Ma la situazione dei diritti umani è variata con la nuova presidenza Rouhani? No, anzi, le violazioni dei diritti fondamentali e civili sembrano aggravarsi con l’avvicinarsi delle elezioni parlamentari di febbraio 2016, come denuncia la Ong “Nessuno tocchi Caino”.

Il regime iraniano processa e arresta, innanzitutto, gli uomini di cultura in dissidenza con le autorità governative. Numerosi poeti, registi, artisti, e giornalisti sono vittime della legge islamica e della repressione politica iraniana. Anche il 2016 inizia all’insegna di tale “terrore politico”. Già nella seconda metà del 2015, il regime teocratico aveva condannato ad una lunga pena detentiva, accompagnata da punizione consistente in 99 frustate, una coppia di poeti accusati di “propaganda contro lo stato” e “insulto alle divinità”. Si tratta di Fatemeh Ekhtesari e del marito Mehdi Mousavi, già arrestati nel 2013, poco dopo l’insediamento del presidente Rouhani.

Gli accordi sul nucleare hanno illuso le diplomazie occidentali che una qualche forma di cambiamento potesse svilupparsi nel Paese, invece, sembra che la situazione stia notevolmente degenerando. Karin Deutsh Karlekar, direttrice del Freedom of the Press Index che ogni anno rileva il grado di libertà di stampa in tutti i Paesi del mondo, ha commentato: “La gente probabilmente pensava che con gli accordi nucleari ci sarebbe stata una apertura da parte del regime. Ritengo invece che il sistema giudiziario iraniano stia cercando di arrestare, di far capire che questa apertura non ci sarà”.

Tale visione sembra confermare l’attualità del regime nei confronti degli intellettuali e uomini di cultura del Paese. Il noto poeta Mohamadreza Haj Rostambegioo è stato rilasciato dal carcere di Karaj dopo il pagamento di una cauzione. Già arrestato varie volte nel corso degli ultimi sei anni. Il poeta è stato rilasciato il 20 dicembre 2015, ma già nel 2009 e nel 2012 fu condannato al carcere e al pagamento di multe per “oltraggio al sacro” poiché aveva distribuito compact disc con le sue poesie e altre poesie vietate dal regime.

Nota a parte dell’opinione pubblica occidentale è la vicenda del regista curdo iraniano Keywan Karimi (nella foto). Nell’ottobre 2015 è stato condannato a sei anni di carcere e 223 frustate per aver offeso le istituzioni sacre dell’Iran. La condanna di Karimi potrebbe essere il frutto delle pressioni che l’ala più conservatrice del clero iraniano sta facendo sul presidente Rouhani affinché blocchi nel Paese la diffusione dell’“oltraggiosa cultura occidentale”. Il caso di Karimi è particolarmente ingarbugliato poiché anche l’Università di Teheran ha sostenuto sempre i suoi lavori, lavori per i quali è stato condannato.

Altro caso è quello della poetessa iraniana Hila Sedighi, che nella nottata del 7 Gennaio 2016 è stata tratta in arresto all’aeroporto “Imam Khomeini” di Teheran, al ritorno da un viaggio negli Emirati Arabi, dove da alcuni anni vive con il marito. Hila Sedighi, oltre ad essere una artista molto nota, è anche una attivista per i diritti umani e politici in Iran. Durante le elezioni del 2009, Hila aveva sostenuto il candidato presidenziale Hossein Mousavi, ma la rielezione di Ahmadinejad scatenò le famose manifestazioni note come “l’Onda Verde” represse nel sangue.

Anche il musicista Mehdi Rajaban e il fratello regista e fotografo Hossein Rajaban sono stati condannati congiuntamente a sei anni di carcere e ad una multa di 200 milioni di rial per “oltraggio al sacro” e “propaganda contro lo stato”. I due artisti sono stati condannati poiché “accusati di incoraggiare indifferenza religiosa promuovendo musica underground”. I musicisti in Iran necessitano di una autorizzazione per tenere concerti e pubblicare album e video musicali. Il controllo istituzionale è rigoroso e solo alcuni generi musicali ricevono la licenza per la pubblicazione. Anche quando viene concessa la licenza, non vi è alcuna garanzia che i concerti possano tranquillamente svolgersi. Altresì la stampa non filo-governativa è soggetta a restrizioni e repressione. Il giornalista riformista iraniano Isa Saharkhiz, in arresto dal 2 novembre 2015, il 7 gennaio 2016 ha ricominciato uno sciopero della fame. Saharkhiz chiede di essere portato di fronte ad un giudice. Il giornalista iraniano insieme ad altri due colleghi sono sotto inchiesta per “offesa alla guida suprema” e “propaganda contro il regime”. Nonostante le accuse e l’arresto i giornalisti non sono stati ancora formalmente incriminati. Saharkhiz era già finito nel mirino della repressione iraniana nel 2009.

Secondo l’organizzazione per la libertà di stampa Reporter senza frontiere le autorità vogliono intimidire i media e i giornalisti con arresti preventivi a meno di due mesi dalle elezioni parlamentari. Stando a quanto riportato, Farad Pourmoradi, giornalista che lavora per testate locali come Kermanshah Post e Navai Vaghat, nella provincia di Kermanshah, è stato arrestato nella sua casa lo scorso 4 gennaio dopo essere stato individuato da agenti in borghese. La sua famiglia ancora non è a conoscenza delle motivazioni per cui è stato arrestato e non sa in quale luogo è detenuto. L’Organizzazione Iran Human Rights ricorda anche la chiusura, lo scorso 3 gennaio, del quotidiano riformista Bahar. Stando a quanto riferito dall’agenzia di informazione filogovernativa Mizan, il quotidiano sarebbe stato chiuso per “propaganda contro il regime” e per i suoi articoli che “danneggiano le basi della Repubblica Islamica”. Il quotidiano è stato chiuso numerose volte dalla sua prima uscita, nel 2000. Nel 2013 fu il primo giornale messo al bando sotto la presidenza di Hassan Rouhani. Gli uomini di cultura perseguitati sotto Ahmadinejad ricevono lo stesso trattamento con Rouhani. L’opinione pubblica e la stampa hanno il doveroso compito di rendere nota la sistematica violazione dei diritti umani e politici che le autorità iraniane esercitano nei confronti del proprio popolo.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:01