Il futuro di Obama dopo la Casa Bianca

giovedì 19 maggio 2016


Tra poco meno di duecentocinquanta giorni Barack Obama dovrà lasciare la presidenza degli Stati Uniti e traslocherà dalla Casa Bianca, dove ha vissuto con la famiglia per otto anni. Anche l’uomo più potente del pianeta, il Commander-in- Chief dell’esercito più forte del mondo, si starà chiedendo cosa potrà fare dopo ed a soli 55 anni. C’è da immaginare che di cose ne potrà fare ancora tante.

Per sdrammatizzare l’inevitabile choc che l’addio alla Casa Bianca, il prossimo 20 gennaio, provocherà anche all’attuale Potus (President of the United States, come è chiamato in sigla dagli agenti del Servizio Segreto), Obama ha voluto interpretare se stesso in un video ironico, che è stato poi diffuso su Facebook e Twitter. Nella clip, Obama riflette sul suo futuro dopo la Casa Bianca e si fa consigliare dal vicepresidente Joe Biden e dall’ex presidente della Camera dei deputati, il repubblicano John Boehner. Il primo pensiero di Obama è che per cercare lavoro dovrà muoversi in auto, ma la sua patente di guida è scaduta da anni ormai e chissà se con il secondo nome che si ritrova, Hussein, e con i sospetti sulle sue presunte origine islamiche, gli sarà facile ottenere un nuovo documento. Poi, inevitabilmente, il presidente “pensionato” finisce per litigare con la superattiva moglie Michelle e allora al povero Barack non resta che concedersi di guardare il film di animazione ‘‘Toy Story’’, sdraiato su un divano con tanto di patatine fritte. Con la stessa sottile ironia che lo ha contraddistinto negli otto anni di presidenza, Barack Obama ha salutato nel corso di una cena anche i corrispondenti della Casa Bianca, quel “circo mediatico” che lo ha accompagnato in ogni istante della sua vita da presidente, in patria e all’estero. Nel suo discorso, il presidente ha affermato che ormai, lui, non conta più nulla, dal momento che i parlamentari repubblicani non gli rispondono più al telefono e persino il principino George lo ha accolto in vestaglia durante la sua recente visita a Londra. Alla fine il presidente ha lasciato cadere il microfono, accompagnandolo con voce triste dalle parole “Obama out”, come ormai fanno i cantanti famosi alla fine dei loro concerti.

Ma forse il futuro di Barack Obama non è così oscuro: un famoso avvocato di Dubai, Eisa Bin Haidar, gli ha già offerto sulla sua pagina Facebook un lauto contratto presso il suo studio legale. Il presidente ha peraltro lavorato a lungo come avvocato, dopo la sua laurea in legge ad Harvard, e si è specializzato in diritto costituzionale prima di intraprendere la carriera politica che lo ha condotto alla Casa Bianca. Nel suo pacchetto, l’avvocato Eisa ha incluso trasferimento e villona a Dubai per Obama e tutta la sua famiglia, compresi viaggi in prima classe, limousine con autista e tanti altri vantaggi.

Fin qui nulla di strano: il problema è che il generoso legale emiratino ha pensato di assumere il pensionato Obama con l’obiettivo di farlo familiarizzare con i veri principi dell’Islam. Bin Haidar infatti sostiene che l’idea che l’opinione pubblica e i media statunitensi hanno della religione e del mondo islamico è associata al terrorismo e all’intolleranza, quando invece le sure del Corano insegnerebbero l’opposto. Avere Obama a Dubai, in un Paese mussulmano aperto e tollerante, sarebbe per Eisa la migliore promozione del “vero” Islam. Immaginiamo che da qui a gennaio prossimo il presidente Obama riceverà moltissime altre proposte di lavoro e potrà così valutare con serenità l’offerta dell’avvocato di Dubai.


di Paolo Dionisi