Moldavia-Italia:  giovani e integrazione

Sono numerose le strutture associative sul nostro territorio che con tenacia sviluppano iniziative e proposte per migliorare l’integrazione tra giovani. Tra queste associazioni ritroviamo l’associazione Giovani Moldavi in Italia “O3M”, attiva nei progetti di integrazione tra giovani moldavi e italiani, in ottica europea, e attenta a sviluppare iniziative di solidarietà e manifestazioni di conoscenza della bellezza e della cultura della Moldava in Italia. Per comprendere al meglio il lavoro svolto dall’associazione ne parliamo con Aurica Danalachi, tra le fondatrici e presidente dell’organizzazione.

Far conoscere la Moldavia in Italia e sviluppare progetti culturali e di integrazione tra giovani moldavi e italiani rientra tra i compiti dell’associazione. Quando nasce e come si arriva all’idea di sviluppare la struttura?

L’idea nasce anni fa, forse nel 2010, e la prima a capire la necessità di una simile organizzazione fu Tatiana Nogailic, membro attivo della nostra comunità in Italia e presidente dell’associazione “Assomoldave”. Tuttavia l’idea non basta, sono necessarie le azioni, così nel 2015 su mia iniziativa ed incoraggiati e sostenuti dall’ex primo segretario dell’Ambasciata della Repubblica di Moldova nella Repubblica Italiana, Nicoleta Croitoru-Bantea, dodici giovani moldavi, tra i 18 ed i 30 anni, fondarono l’associazione “O3M”. Il nome indica una “formula” che si traduce come “Open Mind Made in Moldova”. Infatti sin dalla nascita ci siamo proposti di essere un’associazione diversa dalle altre, un gruppo di giovani open-minded, per sviluppare eventi e progetti inediti.

L’Ambasciatore della Repubblica di Moldavia in Italia, Stela Stingaci, è da tempo impegnata nel rafforzamento della collaborazione tra le strutture moldave presenti in Italia e le istituzioni della Repubblica Italiana. Avete un rapporto di collaborazione con l’Ambasciata e quali iniziative si sono svolte?

L’Ambasciatore Stingaci ci ha sostenuti sin dalla fondazione dell’associazione. Sì, abbiamo avuto diverse collaborazioni come ad esempio l’organizzazione della presenza della Moldavia alla “Festa dei popoli” a maggio scorso, a Roma, con uno stand ed un programma artistico. A giugno scorso, invece, siamo stati invitati al convegno “Moldavia e Italia. Sfide ed opportunità” tenutosi a Montecitorio, ed in quanto presidente dell’associazione ho tenuto un discorso sulle maggiori problematiche che i giovani moldavi incontrano in Italia proponendo alcune soluzioni concrete. Infine, tra le ultime collaborazioni, l’Anniversario dei 25 anni dall’Indipendenza della Repubblica di Moldova e l’evento “La gura sobei”: la presentazione del libro “Vioara din mansarda” della giovane scrittrice moldava, studentessa a Milano, Doina Strulea, e la degustazione di vini moldavi accompagnata dal sommelier moldavo Oleg Grossu.

In occasione delle festività natalizie, l’associazione è molto impegnata in iniziative di beneficenza e solidarietà a Roma e Milano. Può descriverci cosa state facendo?

Su iniziativa di alcune attiviste dell’associazione come Ina Caraja, Alexandrina Olan, Cristina Popovici e tante altre sono state lanciate tre campagne di beneficenza e solidarietà a favore di anziani, famiglie e bambini sfortunati della Moldavia. La prima, la campagna “A Natale siamo più buoni”, già alla seconda edizione, è partita a Roma all’inizio di dicembre e mira a portare un po’ di luce e calore familiare agli anziani poveri e soli del villaggio Bujor. La seconda campagna, “Regala con il cuore”, è partita a Milano il 7 dicembre e si propone di rendere il Natale più bello ad alcune famiglie con tanti bambini ed in grosse difficoltà economiche del villaggio Gherman. Ed infine la terza campagna, “Dare gioia dà anche gioia”, partita a Roma il 7 dicembre, che ha lo scopo di rendere felici i bambini disabili e provenienti da famiglie povere o addirittura orfani della scuola “Ciocarlia” del villaggio Drochia.

Parliamo dei vostri ultimi progetti. A cosa state lavorando?

A Roma abbiamo organizzato diversi trainings di dizione e public speaking con la trainer moldava Vera Nastasiu, abbiamo ottenuto molte adesioni da parte dei giovani, motivo per cui siamo motivati a continuare ad organizzarli anche a Milano ed in altre città italiane. I giovani, forse più degli adulti, capiscono l’importanza dello sviluppo degli soft skills, come la comunicazione ad esempio. Quindi il 28 e 29 gennaio abbiamo già in programma il prossimo training molto atteso a Milano. Inoltre stiamo lavorando alla realizzazione di uno spot di promozione dell’associazione. Attraverso un breve video realizzato dal videomaker moldavo Daniel Alexei ci proponiamo di far conoscere il concetto “O3M”, i nostri valori e le nostre attività. Ed infine stiamo lavorando da molti mesi al lancio del sito dell’associazione, il quale diventerà la casa virtuale dei giovani moldavi in Italia. Il sito è realizzato da Ion Tataru, studente di ingegneria informatica all’Università “La Sapienza” di Roma con il contributo di tutti noi per la parte del contenuto. Il sito web sarà uno strumento fondamentale per la realizzazione degli obiettivi statutari della nostra associazione, come: la coesione dei giovani; l’incoraggiamento a continuare gli studi in Italia attraverso una serie di servizi; la promozione dei giovani moldavi talentuosi e/o che hanno ottenuto successi in diversi ambiti; la diffusione di informazioni utili come bandi, concorsi, borse, ecc. e la promozione della Moldavia in Italia attraverso una rubrica dedicata appositamente.

Qual è il numero dei giovani moldavi in Italia e quali sono le maggiori problematiche che riscontrano?

I dati ufficiali italiani mostrano la presenza di 146.654 cittadini moldavi residenti in Italia, di cui il 18,6 per cento giovani tra i 18 e i 30 anni (il 17,8 per cento sono minori). Dunque il target a cui si rivolge l’associazione O3M è costituito da oltre 27mila giovani. Tuttavia, i dati ufficiali non mostrano i dati reali, in quanto molti cittadini moldavi sono in possesso del doppio passaporto. Infatti, le cifre reali sono stimate intorno a 300mila cittadini moldavi presenti sul territorio italiano, dunque il numero dei giovani tra i 18 ed i 30 anni potrebbe essere superiore alle 50mila unità. Un dato ufficiale interessante sulla comunità moldava è il seguente: la comunità è la settima per il numero di presenze in Italia e la quinta per numero di studenti universitari, 2231 studenti. Su oltre 50mila giovani, 2231 è un numero veramente basso. Questa situazione è dovuta da una parte alla difficile procedura di riconoscimento dei titoli moldavi in Italia e dall’altra alla mancanza di informazioni e orientamento, ma anche alla difficile integrazione. I problemi sono davvero moltissimi, ma sono due i principali. Il primo, la mancanza di informazioni da parte dei giovani, alquanto paradossale nell’Era digitale. Siamo bombardati letteralmente da informazioni, a tal punto che nell’oceano dei siti web non si riescono a trovare delle informazioni utili e soprattutto attendibili. Ma di che tipo di informazioni si tratta? Per un giovane che si approccia in prima battuta al sistema educativo italiano è fondamentale ricevere orientamento, sia a scuola che all’università. Quale è la soluzione? Creare uno strumento di grande diffusione, uno strumento vicino ai giovani – e non può essere altro se non un sito web – contenente dalle informazioni pratiche, di facile comprensione e di immediato utilizzo, costantemente aggiornate; ma anche la presenza di contatti di giovani studenti del liceo, agli ultimi anni dell’università o giovani già nel mondo del lavoro che possano offrire orientamento e consigli preziosi. Il secondo problema riscontrato tra i giovani è la mancanza di un luogo dove incontrarsi, un problema che accomuna tutti cittadini moldavi e non solo i giovani. Tuttavia per i giovani è un problema che rischia di compromettere tale generazione che a contatto con “la strada”, con l’alcool e con la piccola criminalità potrebbero prendere delle strade senza via d’uscita. Quale è la soluzione? La creazione di un Centro culturale per i giovani, un punto di riferimento, una seconda casa dove possano incontrarsi, socializzare, sostenersi reciprocamente, ispirarsi a vicenda, ma soprattutto togliere i giovani dalla strada e dalle brutte situazioni.

I giovani moldavi sognano la patria Europea o sono delusi da questa Europa?

I giovani moldavi della cosiddetta generazione 1.5, ovvero della generazione ibrida, nati in Moldavia ma cresciuti in Italia con i valori europei, non possono che sognare un’Europa unita e forte. È ovvio che le ultime vicende del Brexit ci hanno lasciati perplessi, tuttavia continuiamo a condividere il sogno europeo della “unità nella diversità”.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:08