Arabia Saudita: donne allo stadio (solo accompagnate)

Prosegue a passi spediti l’opera di riforme cosmetiche in Arabia Saudita, dove tra qualche mese le donne accompagnate potranno fare il loro ingresso per la prima volta negli stadi di calcio, un luogo da decenni riservato ai soli uomini. L’annuncio si inserisce nel processo di aperture formali nei confronti delle donne saudite. Solo alcune settimane fa, le autorità di Riyad avevano annunciato la fine del divieto imposto alle donne di guidare le auto. Finora però le aperture alle donne sono di facciata: le donne potranno entrare negli stadi solo se accompagnate da loro parenti diretti maschi. E anche alla guida delle auto potranno sedersi soltanto dopo aver ricevuto il permesso dal loro garante maschio. Architetto delle riforme è il 32enne principe ereditario Mohammad bin Salman, promotore di un processo intitolato Visione per il 2030, in riferimento all’anno in cui il regno del Golfo, diretto in base a una versione molto rigida dell’Islam, dovrebbe essersi emancipato dalle risorse petrolifere e aperto al mondo.

La scorsa settimana, in una rara apparizione pubblica a una conferenza internazionale di investitori organizzata a Riyad, lo stesso principe aveva annunciato la volontà della casa reale dei Saud di prendere le distanze dalla versione rigorista dell’Islam e di promuovere “l’Islam moderato”. E sempre nell’ambito della campagna politica e mediatica tesa a mostrare l’Arabia Saudita come investita da un processo di apertura nei confronti delle donne, nei giorni scorsi la principessa saudita Rima bint Bandar era stata nominata presidente della Federazione saudita per le comunità sportive. Nei mesi passati, le autorità di Riyad avevano dato il via libera all’apertura alle donne della facoltà di Scienze islamiche. Di ieri è l’annuncio che riguarda l’apertura degli impianti sportivi alle “famiglie”, ovvero ai nuclei familiari di cui fanno sì parte le donne, anche non sposate, ma che sono guidate da uomini, titolari del ruolo di garanti all’interno degli stadi. La notizia è stata annunciata dal presidente dell’Autorità generale dello Sport saudita, Turki Asheikh. “Cominceremo a ristrutturare i principali stadi a Riyad, Dammam e Gedda affinché possano ricevere le famiglie a partire dal 2018”, ha dichiarato Al Asheikh, che è anche presidente del Comitato Olimpico dell’Arabia Saudita.

Aggiornato il 31 ottobre 2017 alle ore 11:24