Catalogna: resta in cella Junqueras, liberi sei ex “ministri”

martedì 5 dicembre 2017


Il Tribunale supremo spagnolo ha deciso di mantenere in detenzione il vicepresident catalano destituito Oriol Junqueras e i “due Jordi”, Sanchez e Cixart, e di rimettere in libertà sei dei sette ex “ministri” detenuti con una cauzione di 100mila euro e disponendo per loro il ritiro dei passaporti. Raul Romeva, Carles Mundò, Dolors Bassa, Meritxell Borràs, Jordi Rull e Josep Turull non potranno uscire dal territorio spagnolo e dovranno presentarsi ogni settimana in tribunale. Il giudice Pablo Llarena ha negato la rimessa in libertà anche dell’ex-ministro degli interni Joaquim Forn e di Sanchez e Cixart, adducendo per tutti “un rischio di reiterazione del reato”, ritenendo “le loro azioni direttamente vincolate con una esplosione di violenza”. Il fronte indipendentista ha sempre rilevato che il ‘processo’ è stato esclusivamente pacifico e democratico e considera i 10 leader incarcerati “detenuti politici” dello stato spagnolo. Il capolista di Podemos e di En Comù alle elezioni catalane del 21 dicembre Xavier Domenech ha definito “assolutamente ingiusta” la decisione del tribunale supremo spagnolo di mantenere in carcere l’ex vicepresident Oriol Junuqeras a tre altri leader indipendentisti detenuti. Il leader e capolista dei socialisti catalani Miquel Iceta ha parlato di una “cattiva notizia” e ha definito “sproporzionata” la detenzione dei dirigenti secessionisti. 

Intanto a Bruxelles si è svolta un’udienza sulla richiesta di estradizione spagnola per il president Carles Puigdemont e quattro “ministri” in esilio. In ogni caso, grazie a tutti i possibili ricorsi, gli avvocati dei catalani contano di riuscire a rimanere in Belgio anche oltre il 21 dicembre, data delle elezioni in Catalogna. Puigdemont e gli altri ministri catalani sono accusati in Spagna di malversazione, disobbedienza, ribellione, storno di fondi pubblici, corruzione e sedizione. Nel corso di una prima udienza lo scorso 17 novembre, la procura di Bruxelles ha chiesto l’esecuzione del mandato d’arresto, seppure con formulazioni giuridiche diverse, date le differenze tra il sistema spagnolo e quello belga.


di Redazione