Brasile: a Battisti il braccialetto elettronico

Braccialetto elettronico per Cesare Battisti. La decisione della giustizia brasiliana è stata presa nell’ambito del procedimento che vede accusato di evasione fiscale l’ex membro dei Pac, i Proletari armati per il comunismo, arrestato in ottobre alla frontiera tra Brasile e Bolivia per tentata esportazione illegale di denaro all’estero. Resta aperto, invece, il nodo dell’estradizione in Italia dell’ex terrorista, in attesa che si pronunci la Corte Suprema. La difesa di Battisti ha chiesto che il braccialetto elettronico sia applicato in un luogo più vicino alla sua attuale residenza, nello Stato di San Paolo, perché l’ex terrorista “non ha soldi sufficienti” per viaggiare. La decisione a carico di Battisti è stata presa infatti dal tribunale federale di Mato grosso do Sul, Stato del centro-ovest brasiliano, confinante con quello di San Paolo. Dopo l’arresto a Corumbá, i giudici avevano deciso all’unanimità le misure cautelari alternative al carcere e il conseguente rilascio in libertà vigilata con l’obbligo del braccialetto elettronico per il costante monitoraggio durante la sua permanenza in Brasile. 

Ancora nessuna indicazione, invece, sulla richiesta di “habeas corpus” presentata dai legali di Battisti per scongiurare l’estradizione in Italia, che il giudice relatore del caso, Luiz Fux, ha trasformato il 30 ottobre in “reclamação”, cioè in un ricorso che ora potrebbe riaprire la vicenda processuale. La Corte Suprema brasiliana avrebbe dovuto pronunciarsi lo scorso 24 ottobre, ma ha rinviato la decisione all’ultimo minuto per un difetto di procedura e non ha ancora stabilito la data per una nuova udienza. L’Italia, attraverso il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha dato mandato il 30 novembre scorso al legale brasiliano Nabor Bulhões di difendere gli interessi della Repubblica italiana nel procedimento di estradizione a carico di Battisti di fronte al Supremo tribunale federale e in ogni eventuale fase successiva. Battisti è stato condannato in Italia per quattro omicidi commessi negli Anni di piombo. La vicenda che lo riguarda si trascina da decenni. La prima richiesta di estradizione nei suoi confronti risale al 1991 quando fu arrestato in Francia dove, dopo un periodo in carcere, fu a lungo latitante. Più volte l’estradizione è sembrata cosa fatta, senza però concretizzarsi. Un quadro che si ripropose successivamente in Brasile, dove Battisti fu arrestato il 18 marzo 2007. Ma il riconoscimento dello status di rifugiato gli permise di restare nel Paese. La protezione dell’ex presidente Lula fece il resto.

Aggiornato il 06 dicembre 2017 alle ore 10:41