Il Cile si prepara alla visita del Papa

giovedì 4 gennaio 2018


I cileni si preparano alla visita del Papa “con tanta speranza e grande gioia”, dice all’agenzia vaticana Fides don Felipe Herrera, portavoce della Commissione preparatoria del viaggio che porterà Francesco in Cile dal 15 al 18 gennaio prima della successiva tappa in Perù. Il Papa sará a Santiago, Temuco e Iquique, dove si attendono oltre un milione di persone, e non solo dal Cile, ma anche dall’Argentina, dalla Bolivia, dal Brasile e dalle zone del Perù più vicine, distanti da quelle che visiterà in seguito il Papa. “Ci si congregherà per le strade negli orari di arrivo dei pellegrini stranieri per dar loro il benvenuto. Sarà una bella festa”, commenta don Herrera. La visita - spiega il portavoce - avrà forti connotazioni sociali, nel paese che “forse come nessun altro” riceve immigranti e rifugiati dal Venezuela oltre che da Bolivia e Perù, da Haiti, dalla Repubblica Dominicana. Saranno centrali anche temi come la difesa dei popoli autoctoni (in particolare a Temuco) e il rispetto per la Terra, nostra “casa comune”. 

C’è necessità, aggiunge Herrera, di un “nuovo incontro” anche a causa della profonda “frattura sociale” nella nazione più disuguale dell’America Latina, che affronta anche un’inedita “crisi di fiducia nelle istituzioni” e una forte secolarizzazione. Ma sono tutte “grandi sfide” che la Chiesa cilena guarda come “enormi opportunità”. Alla conferma del prossimo arrivo di Francesco, alcuni gruppi belligeranti minoritari del popolo mapuche avevano alzato la voce in ripudio alla Chiesa, a causa di un secolare conflitto con lo Stato per le loro terre, scenario in cui la considerano “complice” (hanno incendiato 19 chiese solo nel 2016). “Con i mapuches non ci sono problemi”, enfatizza tuttavia il sacerdote e giornalista. Ad opporsi alla visita “sono stati solo pochi attivisti con appoggio internazionale, che vogliono risolvere reclami legittimi con la strategia sbagliata, cioè il terrorismo”. A prova di ciò, all’inizio della messa di Temuco, proprio nella loro Araucania, 23 mapuches di diverse comunità offriranno preghiere davanti all’altare.


di Redazione