Israele: scoperta cellula di terroristi diretta da Teheran

“Lo Shin Bet (servizio di sicurezza interna) ha scoperto e neutralizzato una rete terroristica che agiva sotto l’egida dell’intelligence dell’Iran”: lo ha rivelato ieri il premier israeliano Benyamin Netanyahu. “Non è la prima volta che accade - ha aggiunto il primo ministro - L’Iran tenta di colpire Israele non solo mediante la assistenza a movimenti terroristici come Hamas, Hezbollah e la Jihad islamica, ma anche cercando di organizzare attività terroristiche anche all’interno del territorio israeliano, contro i nostri civili”. Secondo la polizia israeliana la cellula era diretta da Muhammad Maharma, 29enne studente universitario a Hebron (Cisgiordania), che è stato arrestato insieme a due complici. Maharma era stato ingaggiato da un congiunto residente in Sudafrica che l’aveva messo in contatto con emissari dell’intelligence dell’Iran. Il suo incarico era di reclutare un attentatore suicida. Doveva inoltre raccogliere sistematicamente informazioni su Israele con l’aiuto di un arabo cittadino israeliano che disponeva di libertà di movimento. In particolare gli era stato chiesto di procurarsi banconote e schede telefoniche israeliane. Un negozio di prodotti fotografici a Hebron serviva a dissimulare le sue attività”.

Sempre ieri, con 52 voti a favore e 49 pareri contrari la Knesset ha approvato in prima lettura una legge che consente ai tribunali militari nei Territori e anche ai tribunali di Israele di chiedere la pena di morte per i responsabili di gravi attacchi terroristici. La legge inizia adesso un iter parlamentare al termine del quale sarà sottoposta ad altre votazioni, in seconda e terza lettura. “Quanti tagliano la gola e al tempo stesso ridono - ha commentato Netanyahu, riferendosi ad un recente attentato condotto da un giovane palestinese in un insediamento ebraico in Cisgiordania - non trascorreranno il resto della loro esistenza fra le mura di una prigione, ma saranno messi a morte”.

Aggiornato il 04 gennaio 2018 alle ore 08:30