L’impero finanziario di Ali Khamenei

martedì 9 gennaio 2018


Migliaia di proprietà, terreni, asset finanziari e societari e molto altro: è questo il “tesoretto” controllato dall’uomo più potente della Repubblica Islamica dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, secondo un’inchiesta di Reuters, che ha indagato tra le carte e i dati di “Setad  Ejraiye Farmane Hazrate Emam”, l’organizzazione controllata dall’Ayatollah.

Questa organizzazione fu fondata nel 1989 dall’Ayatollah Khomeini, con l’intento di gestire e vendere, le proprietà abbandonate da cittadini iraniani dopo il caos della Rivoluzione del 1979. Setad è poco conosciuta dagli iraniani, eppure controlla società in quasi tutti i settori industriali: dall’industria alle telecomunicazioni, dalla finanza al petrolio.

Secondo Reuters, il valore stimato dell’organizzazione supererebbe i 95 miliardi di dollari, e troverebbe le sue origini in migliaia di espropri subiti da iraniani che appartenevano a minoranze religiose, come i Baha’i, o da cittadini che vivevano all’estero. Spesso gli espropri, venivano giustificati da un presunto abbandono delle proprietà, ma, sempre secondo Reuters, questa prassi si traduceva spesso in un falso e un abuso di potere da parte di autorità governative e giudiziarie. Non solo, secondo un provvedimento del Governo Iraniano, l’organizzazione oggi opera anche come agente di esproprio sugli immobili, in regime di monopolio. Questo sistema finanziario permette al leader religioso di poter contare su una massiccia organizzazione operativa, senza dover dipendere dalla confusa situazione politica del Paese.

Ma l’enorme sistema non è passato inosservato, e pochi mesi fa il Tesoro degli Stati Uniti d’America ha imposto sanzioni a Setad e alle società controllate, suscitando il disappunto del Governo Iraniano, che ha parlato di “informazioni lontane dalla realtà e non corrette”. Effettivamente è molto difficile ricostruire tutti gli elementi associati a questa enorme organizzazione: nel 2008 il Parlamento Iraniano ha votato un provvedimento che impedisce alla stessa Assemblea, di poter avere accesso ad atti e bilanci delle società controllate dal leader religioso.

Nonostante le ricostruzioni di Reuters, rimangono molti interrogativi su genesi e gestione di questa immensa società. Considerando l’approccio relativamente poco flessibile dell’Amministrazione Trump, nei confronti dell’Iran, Il lavoro di analisi ed indagine su Setad e sui conti dell’Ayatollah, è, probabilmente, appena cominciato.


di Elisa Serafini