Sul Russiagate intervengono gli 007 olandesi

Sul Russiagate intervengono gli 007 olandesi. Pare che i servizi segreti di Amsterdam (Aivd) abbiano ha fornito “prove cruciali” agli Stati Uniti sull’attività degli hacker russi ai danni dei democratici. Non solo. Le “prove” inizierebbero prima della campagna elettorale presidenziale del 2016.

Lo rendono noto i media olandesi. Il racconto è dettagliato e prefigura uno scenario inquietante. L’intelligence dei Paesi Bassi pare abbia monitorato, sin dal 2014, la rete di hacker russi nota come “Cozy Bear”. I servizi segreti statunitensi sono stati avvertiti per tempo. La “pistola fumante” sarebbe il trasferimento russo di “migliaia” di email sottratte al Partito democratico poco prima del voto.

Pare che l’intelligence olandese sia riuscita a infiltrare la rete hacker, risalendo ai computer usati dai russi. Sempre secondo questa ricostruzione, sembra che gli 007 olandesi siano riusciti a spiare una telecamera di sorveglianza che controllava la stanza, che si trovava in un palazzo universitario di Mosca, vicino alla piazza Rossa. Sembra che l’infiltrazione sia durata due anni e mezzo.

Una vera e propria “miniera” di informazioni che può costituire “materiale scottante” per Robert Mueller, il procuratore speciale americano che indaga sul Russiagate.

Aggiornato il 07 marzo 2018 alle ore 11:56