La battaglia di Lula contro la giustizia brasiliana

Lula combatterà fino alla fine. È quanto ha dichiarato l’ex presidente brasiliano nel corso di un’intervista al quotidiano Folha de S.Paulo. Luiz Inacio Lula da Silva ha detto chiaramente che non intende “uccidersi o scappare dal Brasile”, per dimostrare la propria innocenza.

“Se non credessi – ha sottolineato Lula – nella possibilità di una revisione del crimine commesso contro di me dal giudice Sergio Moro e dal Tribunale federale regionale della quarta Regione (Trf-4), non dovrei fare politica”.

Il leader brasiliano si riferisce alle condanne in primo grado e in appello per corruzione e riciclaggio di denaro emesse da Moro e dal Trf-4.

“Credo nella democrazia – ha ribadito Lula – e nella giustizia. E credo che queste persone meritino di essere esonerate per il bene del servizio pubblico brasiliano. Per questo motivo sarò candidato alla Presidenza della Repubblica”.

Secondo l’ex presidente, “esiste una sola unanimità negli ambienti politici oggi: le persone non vogliono che Lula sia candidato. Temer non lo vuole. Senza la mia candidatura aumentano le chance di tutti gli altri candidati di essere eletti. Queste persone mi stanno accusando da cinque anni. Non sanno il male che hanno causato alla mia famiglia. Ho tutti i miei figli disoccupati. Tutti. E nessuno riesce a trovare un lavoro”.

Aggiornato il 23 aprile 2018 alle ore 09:45