Londra: ucciso un altro russo, tensione alle stelle con Mosca

Un altro rifugiato russo è stato trovato morto, a 68 anni, a Londra. I familiari hanno trovato Nikolai Glushkov senza vita nella sua casa lunedì sera a tarda ora. E la figlia ha denunciato segni di strangolamento. Il caso è stato affidato all'antiterrorismo. La premier britannica, Theresa May, aveva finito di pronunciare da poche ore un duro discorso in Parlamento contro Mosca per il tentato omicidio col gas nervino dell’ex spia russa Sergei Skripal, che un altro personaggio inviso a Putin è stato rinvenuto cadavere. Sarà una coincidenza, ma non manca chi grida già al complotto. Glushkov era un ex oligarca, conosciuto per essere stato molto vicino a Boris Berezovsky, a sua volta trovato morto in circostanze poco limpide esattamente 5 anni fa nella villa della sua ex moglie nella campagna inglese.

Glushkov negli anni Novanta aveva lavorato per Berezovsky, e quando questi iniziò ad avere problemi con Putin fuggì in Inghilterra. Era stato condannato a 5 anni di prigione per frode e riciclaggio di denaro. Liberato nel 2004, ottenne asilo politico nel Regno Unito. Glushkov, dopo la morte dell’amico, contestò apertamente il verdetto di suicidio diffuso dalla polizia. Per mesi aveva continuato a investigare sul caso e più volte aveva ripetuto i suoi dubbi sull’accaduto: “Stanno accadendo troppi casi di morte di rifugiati russi”, aveva osservato.

Aggiornato il 14 marzo 2018 alle ore 11:44