Il caso Skripal danneggia l’Italia

L’Italia aveva un’occasione con l’affaire russo in seguito al caso Skripal e l’ha persa. Non si sa in base alla decisione interna di chi dato che il Governo Gentiloni è dimissionato, e il nuovo in arrivo; sulla materia – hanno fatto sapere Salvini, la Meloni e il  centrodestra – è contrario a veti, ritorsioni e politiche sanzionatorie avverso la Russia. Meno che mai a ritiri o cacciate di ambasciatori.  

L’espulsione di diplomatici da parte di quattordici Paesi europei insieme a Stati Uniti e Canada a seguito dell’avvelenamento dell’ex spia russa Sergei Skripal e della figlia Yulia a Salisbury (Gran Bretagna) è, per l’Italia che ne ha espulsi due su probabile ordine di Angelino Alfano (ex ministro degli Esteri cacciato dagli italiani e non legittimato a decidere e prendere posizione su alcunché), la malefatta odierna cui rimediare in fretta.

Per bocca del nuovo governo, intanto è necessario cominciare a “piazzare” in modo strategico il nostro Paese all’interno del gioco geopolitico mondiale. Un modo ci è stato offerto l’altro giorno su un piatto d’argento, ma non siamo stati in grado di vederlo né coglierlo; avremmo invece potuto porci quale ago della bilancia e ricoprire il ruolo di intermediario che dialoga con tutti (qualsiasi cosa succeda) lasciando ogni porta aperta.

L’Austria, l’Ungheria e la Grecia non si sono allineate, diversamente dall’Italia. Mentre è il nostro Paese, oggi, che può (avrebbe potuto) porre in essere scelte strategiche coordinate a valere nello spazio e nel tempo, anche economicamente vantaggiose per noi. Si deve “leggere” bene ciò che sta facendo e come si sta muovendo Donald Trump, il quale ha espulso determinati ambasciatori russi. Nikki Haley ha motivato l’espulsione affermando che, “qui a New York, la Russia usa le Nazioni Unite come un paradiso sicuro per attività pericolose all’interno dei nostri confini”. Detto in altre parole, Trump non sta affatto reagendo all’avvelenamento ma sta alleggerendo dalle presenze infette il proprio territorio, mandando l’ennesimo messaggio chiaro alle Nazioni Unite e alla Nato. Sta cioè usando il pensiero unico sbagliato dell’Europa dell’asse franco-tedesco per scrostare chi è contro l’interesse nazionale.

Da noi bisognerebbe azzerare le pedine italiane che fanno danni nell’Europa attuale dell’asse franco-tedesco, e mandare facce nuove e personalità portatrici di posizioni filo americane e capaci di tenere aperto ogni tipo di dialogo con chicchessia. Vladimir Putin nei giorni scorsi ha fermamente rigettato ogni coinvolgimento nell’avvelenamento dell’ex spia russa Sergej Skripal e della figlia Yulia, chiedendo ufficialmente venisse provata la matrice russa. Non è ritirando i canali di comunicazione che verrà fuori la prova, al contrario viene provocatoriamente emessa la condanna senza prove da parte dei Paesi europei ostili a priori. E senza in realtà poterlo essere. Putin ha promesso ritorsioni con un “reagiremo” che fa tremare, prima tra tutti, l’economia italiana. L’Italia non può permettersi una guerra commerciale alla Russia. Le stesse sanzioni contro la Russia sono da cancellare perché sono provvedimenti che azzoppano e ci penalizzano, dal design all’agroalimentare fino alla moda. Chi oggi ha deciso per l’Italia senza averne i poteri ci sta dando una zappata sui nostri piedi. E con le ritorsioni russe la situazione peggiorerà.

Si ricordi che dal 2014 le errate sanzioni dell’Europa tedesca cui l’Italia di Giorgio Napolitano ha dato manforte ci sono costate dieci miliardi di euro di mancato guadagno, un danno enorme per la nostra economia. L’Italia esportava per dieci miliardi di euro circa, mentre ora per sette. Dopo questa ennesima follia anti-diplomatica ci sarà il tracollo delle esportazioni italiane in Russia.

Bisogna prontamente prendere contatto con Trump, coordinando la propria azione, e tenere aperto il dialogo con Putin, spiegando la situazione politica italiana in transizione. I Paesi europei vorrebbero dare lezioni di rispetto delle regole internazionali alla Russia, sottovalutando che il lavoro sporco contro il terrorismo e per il mantenimento di quelle stesse regole lo sta facendo proprio Putin a favore dell’Occidente. Trump sta bluffando, tanto che Putin ha affermato che gli Stati Uniti stanno subendo linee strategiche errate e non propriamente trumpiane. Trump ha preso due piccioni con una fava, l’Italia si è azzoppata in solitudine.

 

Aggiornato il 03 aprile 2018 alle ore 20:00