Israele colpisce i siriani ma avverte Usa e Russia

Lo hanno concordato con gli Usa e hanno avvisato i diplomatici e il personale russo all’ultimo momento. Gli israeliani, le azioni di “retaliation”, o rappresaglia che dir si voglia, le sanno fare bene. Anche quelle per conto terzi, cioè gli Stati Uniti, e così è andata anche per il bombardamento  aero missilistico della base siriana di Homs. Da cui si presume possano essere partiti gli attacchi con i gas contro gli inermi civili di Douma poche ore prima.

Il “credo” di Donald Trump e di Benjamin Netanyahu d’altronde è che “niente rimarrà impunito”. Anche se ovviamente non si usa proprio la legge del taglione né quella secondo cui “a ogni azione corrisponde una reazione uguale  e contraria”. E questo per non mettersi al livello dell’ex boia di Damasco o di altri come lui. E se gli obiettivi rimangono le retroguardie iraniane e anche le avanguardie in territorio siriano, i russi per cortesia e per convenienza diplomatica vengono sempre avvisati pochi minuti prima dell’attacco per evitare “casualties” (morti) di diplomatici o anche di semplici addestratori militari.

Tutto ciò premesso, solo poche ore prima del cannoneggiamento di Homs, lo stesso Netanyahu aveva avvertito per telefono direttamente Trump che “se continua così”, in quello scacchiere siriano una guerra con Usa e Israele da una parte e Damasco, Teheran e forse Mosca dall’altra, diverrà inevitabile. Cosa che a livello mondiale provocherebbe conseguenze economiche e politiche non da sottovalutare.

In questo quadro geopolitico l’unica esclusa – per inconsistenza delle proprie posizioni – rimane l’Europa. Che per ora, per bocca della solita Federica Mogherini, si limita a chiedere la condanna dell’Onu contro Gerusalemme per i morti di Gaza. Magari per crimini contro l’umanità. È la classica mossa di chi guarda il dito quando indica la luna. Incurante di un contesto da inferno in terra. E se in America e in Russia – di conseguenza – ti considerano un debole, che è il vero significato dell’epiteto con cui si definisce il soggetto protagonista del proverbio di cui sopra, allora non c’è da meravigliarsi che ti si tenga fuori da ogni decisione importante.

Aggiornato il 10 aprile 2018 alle ore 09:56