Xi il “liberista” contro i dazi di Trump

Il presidente Xi Jinping ha promesso di tagliare le tariffe delle automobili prodotte in Cina e di migliorare la protezione della proprietà intellettuale: tutte possibili concessioni volte a disinnescare un peggioramento della disputa sui dazi con Washington, che molti investitori temono possa ritardare sensibilmente la ripresa economica globale.

Parlando al "Boao Forum for Asia" nell’isola meridionale di Hainan, Xi non ha fatto menzione diretta del suo omologo americano, Donald J. Trump, o accennato allo scontro sui dazi. Ha promesso invece progressi in aree che sono da sempre priorità delle amministrazioni statunitensi, compresa l'apertura del settore bancario cinese e l'aumento delle importazioni, pur senza affrontare i nodi più spinosi per Washington, come l'obbligo per le compagnie straniere di lavorare attraverso joint venture obbligate a fornire tecnologia ai potenziali concorrenti locali.

Gli analisti hanno comunque interpretato il discorso di Xi come un’apertura per contribuire a porre fine alla più grande controversia commerciale dai giorni della Seconda guerra mondiale. Tanto che i mercati hanno reagito positivamente in Asia, Europa e anche negli Stati Uniti, dove il Dow Jones è salito di 300 punti prima della campana di apertura di martedì.

Xi, insomma, sta cercando di posizionare la Cina come baluardo del libero scambio e della cooperazione, nonostante il suo perdurante status di economia controllata dallo stato (anzi, da un partito), in opposizione All’America First di Trump. “Le porte della Cina si apriranno sempre di più”, ha detto Xi. Aggiungendo che Pechino “abbasserà significativamente” le tariffe sulle importazioni delle auto già quest'anno e alleggerirà le restrizioni sulla proprietà straniera nell'industria automobilistica “il prima possibile”.

Aggiornato il 10 aprile 2018 alle ore 17:03