Stati Uniti e Cina provano la difficile intesa sui dazi

Le due superpotenze discutono l’accordo commerciale per evitare la guerra economia sui dazi. Il confronto fra Stati Uniti e Cina va avanti. Frattanto, Pechino ferma le indagini antidumping e sui sussidi all’import di sorgo Usa, un cereale alla base di popolari liquori come il “moutai”. Le ragioni sono di “pubblico interesse”. È quanto comunica il ministero del Commercio, a un mese dall’ordine agli importatori di versare i depositi a copertura del possibile rialzo dei dazi al 178,6 per cento, nel bel mezzo della fase di confronto bilaterale. Lo sviluppo è un segnale di assoluta distensione, mentre a Washington è in corso la seconda puntata dei colloqui fra Stati Uniti e Cina per scongiurare la guerra commerciale. Il ministero ha sottolineato che la stretta sui dazi avrebbe provocato “l’aumento dei costi per gli allevatori e la maggior parte dei consumatori, non in linea con l’interesse pubblico”. Lo scorso anno Pechino ha acquistato da Washington quantitativi di sorgo pari a 957 miliardi di dollari. L’indagine cinese aveva inevitabilmente creato tensioni tra i coltivatori americani, considerato il rischio di perdere il principale mercato di riferimento per l’export del cereale.

Nel frattempo, la Cina ha offerto agli Stati Uniti di ridurre di 200 miliardi di dollari il suo surplus commerciale annuale bilaterale, favorendo l’aumento delle importazioni e del ricorso ad altre misure. È questa la proposta che riporta l’agenzia Bloomberg, riferita da un funzionario dell’amministrazione Trump. Si tratta di un’ipotesi emersa nel primo giorno dei colloqui. Le delegazione americana è guidata dal segretario al Tesoro Steven Mnuchin, mentre quella cinese dal vice premier Liu He, consigliere del presidente Xi Jinping sui dossier economici più delicati. Liu ha incontrato anche Trump che, in un breve briefing con la stampa, ha espresso scetticismo sulla svolta negoziale positiva. La Cina pare abbia respinto l’ipotesi di offerta fatta agli Stati Uniti. Sulla questione è intervenuto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lu Kang. “Per quanto ne so, non è un’ipotesi vera − ha detto Lu − ricordando che le negoziazioni sono ancora in corso. Le delegazioni dei due Paesi sono da ieri impegnate in un secondo round negoziale a Washington per scongiurare una guerra commerciale”.

 

 

Aggiornato il 18 maggio 2018 alle ore 16:39