Grecia, la fine dell’incubo è a un passo

L’uscita dall’incubo è a un passo. Dopo circa otto ore di negoziato, l’Eurogruppo ha raggiunto un accordo di principio sull’uscita della Grecia dal programma di aiuti che contiene, tra l’altro, misure per alleggerire il debito.

I ministri dell’Eurozona hanno poi deciso che l’ultima tranche di prestiti sarà di 15 miliardi di euro. In base all’accordo, la Grecia può posticipare di 10 anni il pagamento dei 110 miliardi di euro di prestiti ricevuti dal vecchio fondo salva-Stati Efsf, e viene esteso di ulteriori 10 anni il periodo di grazia (cioè quello in cui non scattano sanzioni se non si ripaga il prestito).

I 15 miliardi della tranche di aiuti finale daranno al governo capitale che coprirà tutti i bisogni finanziari del prossimo anno. “La Grecia lascia il programma di aiuti con un’economia più forte, ottenuta grazie alle riforme, ed è importante che prosegua nello sforzo di riforma”, si legge nel comunicato finale dell’Eurogruppo.

“Quello che vediamo stanotte è un momento storico ed eccezionale, la crisi greca finisce stasera in Lussemburgo”, queste le parole del commissario agli affari economici Pierre Moscovici al termine dell’incontro. Le decisioni di oggi sono un successo per il premier, Alexis Tsipras, costretto ora a indossare (forse per la prima volta in vita sua) una cravatta, come aveva promesso di fare in caso di taglio del debito.

La promozione del Partenone arriva però assieme a una serie di nuovi paletti imposti dai creditori. Atene infatti uscirà dal piano di protezione dell’ex-Troika - che gli ha garantito 273 miliardi di prestiti evitando l’implosione dell’euro - con alcune condizioni: gli osservatori dei creditori faranno un check-up ogni mese per verificare il rispetto delle riforme concordate. Un bastone cui però è associata una carota: se la Grecia non sgarrerà, dopo ognuno di questi esami verrà garantito in caso di promozione un premio finanziario.

Aggiornato il 22 giugno 2018 alle ore 12:02