Messico, Obrador è il nuovo presidente

lunedì 2 luglio 2018


Il Messico cambia maschera. Lo fa consegnando la presidenza con oltre il 50% dei voti ad Andres Manuel Lopez Obrador, e quasi cancellando il Pri, il partito che aveva governato il Paese per tutto il secolo scorso. Ma le prime parole del nuovo capo dello Stato, nonostante la sua reputazione di populista, sono state dedicate alla riconciliazione nazionale e al rispetto delle leggi.

Anche il presidente americano Donald Trump si è subito congratulato, scrivendo via Twitter di essere determinato a lavorare con lui. I sondaggi della vigilia lo davano avanti di 20 o 30 punti sui due rivali più accreditati, Ricardo Anaya del Pan e José Meade del Pri, ma in altre due occasioni precedenti era accaduto lo stesso, 2006 e 2012, e alla fine Obrador era stato sconfitto.

Stavolta però le previsioni si sono confermate anche nel segreto dell’urna. E il neo presidente ha più che doppiato gli avversari, prendendo il 51,6%, contro il 24,8% di Anaya e il 14,8% di Meade. Verso le undici della sera Obrador si è presentato nel suo quartier generale all’hotel Hilton del centro storico, per pronunciare le prime parole da presidente eletto, e ha scelto la via della moderazione.

Come messaggio iniziale, ha invitato il paese alla riconciliazione: “La patria viene prima di tutto”. Quindi ha cercato di rassicurare chi teme di vederlo diventare il Chavez del Messico: “Il nuovo progetto della nazione punterà a stabilire una democrazia autentica, ma non vogliamo costruire una dittatura né aperta, né coperta. I cambiamenti saranno profondi, ma avverranno nel rispetto dell’ordine legale stabilito. Ci sarà libertà di impresa, di espressione, di associazione e di religione. Si garantiranno tutte le libertà individuali e sociali, così come i diritti civili e politici consacrati nella nostra costituzione”.

Sul piano economico, ha promesso che il nuovo governo manterrà la disciplina finanziaria e fiscale. Si riconosceranno gli impegni presi con le imprese, le banche nazionali e straniere. Però i contratti del settore energetico saranno rivisti, per prevenire atti di corruzione e illegalità.


di Redazione