Grecia, l’accordo con la Macedonia rischia di saltare

Panos Kammenos ha intenzione di fermare l’accordo siglato dal governo greco con la Macedonia, per l’ingresso della repubblica balcanica nell’Unione europea. L’annuncio del ministro della Difesa greco ha un obiettivo chiarissimo. Mettere in difficoltà il premier Alexis Tsipras e tornare alle urne. La Macedonia è nata dalla dissoluzione della ex Jugoslavia. Ma il suo nome è quello di una regione settentrionale della Grecia.

Per queste ragioni, da un decennio, la Grecia ha fermato ogni azione della nuova repubblica volta all’adesione all’Europa unita. Proprio lo scorso mese il governo guidato dal leader progressita Tsipras aveva raggiunto un accordo con Skopje. Il nome della repubblica sarebbe stato “Macedonia del Nord”. Una denominazione che ammetterebbe l’esistenza di una Macedonia del Sud e che fa parte della Grecia. Così il ministro Kammenos, leader di una piccola formazione politica di destra, il Partito Indipendentista, ma che risulta di vitale importanza per il sostegno alla maggioranza di governo, ha deciso di pronunciare il suo “no”. L’accordo sulla “Macedonia del Nord” deve essere ratificato dai due parlamenti. Ma la maggioranza su cui può contare Tsipras è assolutamente risicata: 152 voti su 300.

 

Aggiornato il 03 luglio 2018 alle ore 18:02