Intrappolati nella grotta: morto un sub

È una lotta contro il tempo. Ma esistono ancora speranze di raggiungere e salvare i dodici ragazzi e il loro allenatore intrappolati nella grotta thailandese di Tham Luang. Pare sia stato individuato un percorso alternativo alla difficile via subacquea. Gli scavatori avrebbero individuato un cunicolo largo circa un metro che conduce a circa duecento metri dal punto in cui si trova il gruppo. Il problema adesso è la progressiva riduzione dell’ossigeno. Infatti, è morto un ex ufficiale della Navy Seal, l’unità di sub della Marina thailandese, che ha provato l’immersione fatale. Non ce l’ha fatta a causa della percentuale di aria ridotta. Non è riuscito a superare il passaggio nella ex Pattaya beach fino alla grotta dei sommozzatori nella Stanza numero 3.

Si chiamava Saman Kuman e aveva 38 anni. L’uomo stava piazzando dei box per le attrezzature da far trovare a ragazzi e soccorritori lungo il loro ipotetico tragitto verso la salvezza. Per i soccorritori, “bisogna fare in fretta”. L’ossigeno nella grotta è calato al 15 per cento, ben al di sotto del 21 per cento che si trova di solita nell’aria. Ma secondo un sub danese, Ivan Karadzic, grazie alle pompe la situazione dell’acqua è notevolmente migliorata e ora ci sarebbero maggiori possibilità di tirarli fuori. Nel frattempo, i tecnici e gli operai al lavoro all’esterno delle grotte hanno già iniziato a preparare gli allacci della corrente per portare dei tubi che consentano l’immissione di ossigeno nelle grotte.

Aggiornato il 06 luglio 2018 alle ore 17:52