Elezioni in Zimbabwe: stavolta senza Mugabe

In quarant’anni, per la prima volta senza il 94enne Robert Mugabe. Le elezioni nello Zimbabwe sono le prime libere dal controllo del padre-padrone. Un despota che ha dominato il Paese, fino alla deposizione avvenuta l’anno scorso. I competitor che si confrontano per la successione sono essenzialmente due, il 75enne Emmerson Mnangagwa e il quarantenne Nelson Chamisa. Anche se si registra un numero record di candidati alla presidenza. Sono 23, 19 uomini e 4 donne.  Mnangagwa è stato a lungo braccio destro dello stesso Mugabe. Lo sfidante, Chamisa, prete e avvocato, si augura di diventare il più giovane capo di Stato del Paese africano. Parafrasando Giorgio Gaber, il risultato della libertà è la partecipazione. Infatti, stamattina, prima che aprissero i seggi, si erano formate delle lunghissime file.  

L’entusiasmo è palpabile. Si tratta di una tornata elettorale che può seriamente cambiare il destino di un popolo. La crisi economica che ha colpito il Paese è ormai decennale. Occorre un cambiamento. I 5,6 milioni aventi diritto al voto sono chiamati ad eleggere, oltre al nuovo presidente, anche i deputati e i consiglieri municipali. Per fortuna, la campagna elettorale si è svolta in maniera pacifica. Dopo sedici anni di assenza, nello Zimbabwe sono tornati gli osservatori elettorali stranieri allontanati, nel tempo, dall’ex dittatore, per organizzare elezioni-farsa per il capo e il suo partito Zanu-Pf. Mugabe è stato costretto alle dimissioni lo scorso 21 novembre. Ma il vero grande assente è lo storico oppositore Morgan Tsvangirai, morto per una grave malattia, cinque mesi fa.

 

Aggiornato il 30 luglio 2018 alle ore 12:52