Zimbabwe, i militari sparano sulla folla: tre morti

Ora nello Zimbabwe del post-voto regna il caos. L’esercito ha aperto il fuoco contro i militanti del Movimento per il cambiamento democratico, principale forza di opposizione del Paese, che contesta i risultati delle elezioni presidenziali di lunedì. Ad Harare, la capitale, si contano tre morti. Secondo l’Mcd, “il governo cerca di intimidire la gente”. Per la portavoce del partito, Thabitha Khumalo, non ci sono dubbi: “Noi ribadiamo che il nostro candidato Nelson Chamisa ha vinto le elezioni e siamo pronti a difendere il voto degli elettori”. Frattanto, Chamisa ha twittato: “Grazie Zimbabwe, sono onorato del supporto che mi avete dato come candidato presidenziale. Abbiamo vinto il voto popolare. Avete votato per un cambiamento totale in queste elezioni! Le abbiamo vinte insieme. Nessuna manipolazione dei risultati modificherà il vostro desiderio”.

L’opposizione scende in strada alle quattro del pomeriggio. Vuole denunciare i brogli e contestare l’operato della Commissione elettorale, che ha già annunciato la vittoria del Zanu-Pf. Il partito al potere avrebbe conquistato la maggioranza dei seggi in Parlamento: 110 su 153. Un risultato che porterebbe alla riconferma dell’attuale capo dello Stato Emmerson Mnangagwa, nelle prime elezioni dopo la deposizione del dittatore Robert Mugabe. Diversi testimoni sostengono che il cielo di Harare sia coperto da grandi nubi di fumo, a causa delle automobili bruciate. Secondo quanto riferisce un fotografo dell’Afp, i militari hanno aperto il fuoco sui manifestanti dell’Mcd. Negli scontri sono stati lanciati gas lacrimogeni e usati idranti contro i dimostranti. Sono anche stati visti sfilare carri armati. Il presidente Mnangagwa ha lanciato un appello alla pace: “Invito tutti – ha detto – in questo momento cruciale a desistere da dichiarazioni e affermazioni provocatorie. Adesso è il momento della responsabilità e, soprattutto, della pace”.

Aggiornato il 02 agosto 2018 alle ore 14:05