Pyongyang, il terzo vertice tra le due Coree

L’abbraccio plateale di Kim Jong-un e Moon Jae-in e delle due first lady è l’immagine che sintetizza il terzo vertice, in pochi mesi, tra le due Coree. Il presidente sudcoreano è atterrato alle 9.50 locali, le 2.50 in Italia, all’aeroporto di Pyongyang. È il primo presidente del Sud dopo undici anni. Subito dopo è arrivato Kim Jong-un, accompagnato dalla sorella. Su uno striscione campeggia la scritta: “Un ardente benvenuto alla visita del presidente Moon”. Al di là della “calorosa” accoglienza, l’obiettivo di Moon Jae-in è verificare la nuova fase di “distensione”. Anche se la vera missione riguarda un trattato sulla denuclearizzazione di Pyongyang. Secondo quanto ha sostiene l’agenzia di stampa ufficiale nordcoreana Kcna, l’incontro “offrirà un’importante opportunità nell’accelerare ulteriormente lo sviluppo delle relazioni intercoreane che stanno producendo una nuova storia”.

Donald Trump non fa mistero della sua strategia: insiste per una “finale, completa e verificata denuclearizzazione” che sia preventiva al superamento del sistema delle sanzioni. D’altro canto, Kim Jong-un sostiene che, ad ogni passo in quella direzione, corrisponda un’analoga concessione da parte americana. Moon Jae-in ha detto che “Sarebbe molto significativo se il dialogo tra Stati Uniti e Corea del Nord riprendesse attraverso la mia visita”. Secondo Eurasia Group, il summit “probabilmente genererà titoli entusiastici sui giornali, ma avrà poco significato nell’accelerare gli sforzi di denuclearizzazione della Corea del Nord”.

Aggiornato il 18 settembre 2018 alle ore 16:32