Aquarius, Francia nega lo sbarco a Marsiglia

martedì 25 settembre 2018


La Francia non concede lo sbarco nel porto di Marsiglia all’Aquarius. La richiesta dell’approdo francese era stata lanciata dalla Ong Sos Méditerranée, responsabile della Aquarius, con 58 migranti a bordo. “Per ora, la Francia dice no”, ha dichiarato il ministro francese dell’Economia Bruno Le Maire. Intervistato dall’emittente Bfm-Tv-Rmc, ha detto che “se non definiamo delle regole comuni, non riusciremo ad affrontare la sfida dell’immigrazione. La nave umanitaria deve attraccare nel porto più vicino. Non a Marsiglia”. Secondo la ministra per gli Affari europei, Nathalie Loiseau, “la Francia spera che l’Unione europea giunga a una soluzione sull’Aquarius”. Loiseau ha attaccato l’Italia: “l’Europa è dieci volte più solidale di quanto non lo fosse in precedenza. È il motivo per cui diciamo all’Italia che l’idea di chiudere i propri porti a delle persone in pericolo è contrario al diritto, è contrario all’umanità”.

Intanto, l’Aquarius posta un video su Twitter: “In questo momento – sostiene un soccorritore – abbiamo 58 persone a bordo soccorse tra giovedì e sabato. Abbiamo avuto bel tempo, situazioni ideali per le partenze. Le condizioni meteo stanno peggiorando e nelle prossime ore aspettiamo mare con onde fino a cinque metri. Per questo diventa importante e fondamentale trovare un porto per sbarcare in sicurezza tutte queste persone. Abbiamo tentato più volte di andare verso nord per uscire dalla zona Sar, ma siamo stati richiamati indietro da soccorsi che non sono stati poi terminati a causa di una mancanza completa di coordinamento con la guardia costiera libica che non ha mai risposto alle nostre chiamate di soccorso. Siamo dovuti passare attraverso la guardia costiera italiana che però non ha poi preso in carico la situazione”.

Il soccorritore della Ong fa riferimento anche al caso della bandiera. “Panama – sostiene – sotto pressioni italiane, ci vuol far revocare la bandiera. Le accuse che ci vengono rivolte sono quelle di non aver consegnato le persone soccorse ai libici. Facendo questo noi avremmo violato la convenzione di Amburgo e la convezione di Ginevra. La realtà che viene raccontata è molto diversa dalla realtà dei fatti”.

 

 

 


di Redazione