Brexit: il quasi accordo tra Ue e Regno Unito

Sulla Brexit c’è un quasi accordo. Secondo il “Financial Times” l’intesa è stata definita. “Restano ancora non risolte alcune questioni chiave come il confine Irlanda-Irlanda del Nord”, si legge nella nota del Consiglio europeo che riporta le informazioni del capo negoziatore Ue Michel Barnier rese agli altri 27 Paesi. Il testo della separazione definitiva della Gran Bretagna dall’Unione europea sarebbe pronto da tempo. Ma la questione dei confini irlandesi tiene in tensione Teresa May. Un fatto è certo: il 29 marzo 2019 il Regno Unito uscirà fuori dalla Ue. Ma la mancanza di un vero accordo con l’Europa renderebbe inquieti i mercati. La premier è fortemente indebolita.

Riceve continui attacchi dal Labour di Jeremy Corbyn e dagli stessi Tories, capitanati dall’ex ministro degli Esteri Boris Johnson. Di più. Si è aperto un terzo fronte anti-May. Tre ex premier, i laburisti Tony Blair e Gordon Brown e il conservatore John Major, sostengono la necessità di un secondo referendum. Naturalmente, è complicato varare una nuova consultazione. In ogni caso, la situazione potrebbe non cambiare. Infatti, i sondaggi fotografano un Gran Bretagna profondamente divisa. Ad ogni buon conto, Theresa May è assolutamente contraria. Peraltro, se il Parlamento dovesse bocciare l’accordo raggiunto dalla premier con Barnier, l’opposizione laburista non chiederebbe un nuovo referendum ma nuove elezioni politiche.

Aggiornato il 13 novembre 2018 alle ore 14:10