Ucraina, lo “schiaffo” di Trump a Putin

Donald Trump non incontrerà Vladimir Putin al G20 di Buenos Aires. Il bilaterale era stato confermato fino alla partenza del tycoon per l’Argentina. Ma, poco prima d’imbarcarsi sull’Air Force One, il presidente americano ha detto “no” per via della crisi tra Ucraina e Russia. Così l’incontro con Putin è stato annullato. Si tratta di uno autentico schiaffo alla diplomazia russa. In realtà può inaugurare la nuova fase della politica trumpiana.

“Considerato che le navi e i marinai non sono ritornati dalla Russia all’Ucraina – ha scritto Trump su Twitter – ho deciso che sarebbe meglio per tutte le parti coinvolte cancellare l’incontro in programma in Argentina con Putin. Attendo di nuovo un vertice significativo non appena questa situazione sarà risolta”. Dopo la retromarcia del presidente americano, il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha confermato alle agenzie russe che se il faccia a faccia non ci sarà. Aggiungendo che “Putin avrà un paio di ore in più per incontri utili. Noi andiamo in Argentina. Finora abbiamo visto solo un tweet e i resoconti dei media”.

Frattanto, sulle relazioni Kiev e Mosca non si registrano schiarite. L’Ucraina non permetterà ai russi tra i 16 ei 60 anni di entrare nel Paese durante la legge marziale. È quanto ha reso noto il capo del servizio di frontiera statale Petro Tsiguikal, sostenendo che un’eccezione potrebbe essere fatta solo per “casi umanitari”.

“L’ingresso di stranieri – ha detto – principalmente quello dei cittadini della Federazione Russa, è ora limitato”. Pyotr Poroshenko ha annunciato che “le misure di controllo ai posti di blocco sono state migliorate: ad oggi agli stranieri, soprattutto uomini russi di età compresa tra 16 e 60 anni, è vietato entrare in Ucraina”. La legge marziale è stata imposta in dieci regioni al confine con la Russia per un mese. È una mossa, ritenuta “inevitabile” dal presidente ucraino, arrivata per scongiurare un’invasione russa dopo che le forze di Mosca hanno catturato tre navi ucraine e 24 marinai nel Mar Nero nel fine settimana.

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, sostiene che Mosca sia “preoccupata che il conflitto civile possa inghiottire l’intera Ucraina in seguito alla dichiarazione di legge marziale”. Secondo Zakharova “all’esercito ucraino sono stati concessi poteri esclusivi, compreso l’uso extragiudiziale della forza, che rappresenta un grave pericolo. Le autorità di Kiev ora possono prendere tutto ciò che vogliono dalla popolazione dalla proprietà privata ai documenti di identificazione”.

Aggiornato il 30 novembre 2018 alle ore 13:37