L’Iran e le interferenze in Europa

martedì 15 gennaio 2019


Nell’indifferenza dell’informazione italiana, proseguono le problematiche internazionali e le provocazioni diplomatiche da parte dell’Iran nei confronti dei Paesi europei. Nel dicembre dello scorso anno l’ambasciatore iraniano in Albania fu espulso,  assieme a un altro diplomatico di Teheran, per sospetta attività contro la sicurezza nazionale. La decisione fu presa dal premier albanese Edi Rama. I due diplomatici avrebbero approfittato della loro carica, usando l’ambasciata come un punto nevralgico, per organizzare attentati per conto dei Guardiani della rivoluzione.

I rapporti fra l’Iran e l’Albania sono da qualche tempo molto tesi. La scelta del governo di Rama di accogliere i membri del gruppo di opposizione iraniano, i Mujaheedin del Popolo (MeK),  non è mai stata digerita da Teheran. L’Albania,  come dimostrano le missioni internazionali del Partito Radicale in difesa dei rifugiati in fuga dall’Iran, ha aperto le porte ai dissidenti democratici iraniani in lotta contro il regime autocratico.

Lo Stato albanese è tra i pochi Paesi, con il sostegno delle organizzazioni non governative, a dedicare attenzione alla violazione dei diritti umani e politici nel Paese sciita. Numerosi dissidenti sono ospitati in un’area chiamata “Ashraf 3”, una cittadella vicino Tirana di circa 3mila persone che combatterono contro gli Ayatollah nel 1979 e che trovarono successivamente rifugio prima in Iraq e poi a Tirana.

A riaccendere le polemiche dell’Europa nei confronti dell’Iran è stata l’Olanda. Il governo olandese ha accusato l’Iran di assumere mercenari assassini per l’eliminazione di due dissidenti iraniani nei Paesi Bassi, dopo la decisione dell’Unione europea di imporre sanzioni a Teheran in risposta ad una campagna di attentati in tutta Europa. Il servizio di sicurezza olandese Aivd sostiene di avere prove che l’Iran sarebbe dietro l’omicidio di due cittadini olandesi di origine iraniana, prove elencate  dal ministro degli esteri Stef Blok al Parlamento. L’uccisione di due oppositori del regime iraniano, uno ad Almere nel 2015 e l’altro a L’Aia nel 2017, “viola la sovranità dei Paesi Bassi”, ha dichiarato Blok nel suo briefing con la stampa.

Il leader dell’opposizione iraniana Ahmad Nissi è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco a L’Aia nel 2017. Il suo gruppo Asmla sta conducendo una campagna per l’indipendenza della provincia orientale di Ahwaz in Iran ed è classificato come organizzazione terrorista dall’Iran. Sono numerose le strutture civili e politiche che rivendicano diritti e libertà negate in Iran. L’organizzazione internazionale United Against Nuclear Iran (Uani), che vede in Italia autorevoli esponenti come l’ambasciatore Giulio Terzi, ha accolto con favore la decisione dell’Unione europea di congelare il patrimonio del ministero dell’Intelligence iraniano e di due membri dello staff a seguito di attacchi pianificati dall’Iran sul suolo europeo.

Il rapporto di Uani intitolato “Iran’s Malign Intelligence Activities” spiega come il servizio di intelligence iraniano abbia pianificato ed eseguito omicidi ed attentanti esplosivi in diverse zone del mondo, contro presunti oppositori del regime teocratico di Teheran. Inoltre, il Segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha annunciato che il mese prossimo gli Stati Uniti organizzeranno un summit internazionale per promuovere la stabilità e la libertà in Medio Oriente. La conferenza si terrà il 13 e 14 febbraio in Polonia e si concentrerà in particolare sull’influenza regionale e le manovre politiche internazionali dell’Iran. “Metteremo insieme decine di paesi da tutto il mondo”, ha detto Pompeo, “concentrarsi sulla stabilità in Medio Oriente, sulla pace, la libertà e la sicurezza in questa regione include un importante elemento per assicurarsi che l’Iran non sia un’influenza destabilizzante”.

Ciò che appare chiaro è che l’Iran continua il suo gioco politico in violazione di tutte le convenzioni internazionali attraverso l’elaborazione di scelte estere che confermano le preoccupazioni di Paesi quali gli Stati Uniti d’America e Israele, quest’ultimo da sempre in prima linea nel denunciare gli inganni iraniani a partire dal patto nucleare, senza dimenticare la campagna di odio contro gli ebrei e il sostegno al movimento negazionista del genocidio del popolo ebraico.


di Domenico Letizia