Voleva colpire la Casa Bianca, preso un 21enne

Si era radicalizzato di recente, voleva colpire la Casa Bianca e altri edifici federali a Washington: l’obiettivo era condurre attacchi jihadisti con il mirino puntato anche sulla Statua della Libertà. Hasher Jallal Taheb è stato arrestato dall’Fbi al termine di un’indagine durata oltre un anno.

“Il suo presunto intento era quello di attaccare la Casa Bianca e altri target nell’area di Washington, indicando di voler colpire il Washington Monument, il Lincoln Memorial e una particolare sinagoga”, afferma il procuratore Bj Park davanti al giudice dove Taheb è comparso brevemente dopo l’arresto. Nell’annunciare il fermo, l’Fbi rassicura sul fatto che Taheb voleva agire da solo e con il suo arresto la minaccia è neutralizzata.

“L’indagine continua ma al momento riteniamo che Taheb agisse da solo”, spiega l’agente speciale dell’Fbi di Atlanta, Chris Hacker. Taheb è stato arrestato in Georgia e le autorità stanno al momento perquisendo la sua abitazione a Cumming. Al giudice il procuratore Park spiega che il fermo è arrivato al termine di un’indagine durata oltre un anno, e partita da una segnalazione anonima nel marzo del 2018, in cui Taheb veniva descritto come radicalizzato, che di recente aveva cambiato nome e voleva andare all’estero. L’Fbi è riuscita ad aprire un canale di comunicazione con Taheb che, nell’agosto scorso, voleva vendere la sua auto e raccogliere fondi per viaggiare all’estero, all’“hijra”, termine che fa riferimento ai territorio sotto il controllo dell’Isis.

A dicembre un agente sotto copertura dell’Fbi lo ha incontrato: Taheb gli ha mostrato una piantina della West Wing della Casa Bianca e gli ha detto che avrebbe voluto colpirla. Nel mirino c’era anche la Statua della Libertà. Gli attacchi avrebbe voluto condurli con dispositivi esplosivi fatti in casa ma anche con razzi anticarro.

Aggiornato il 17 gennaio 2019 alle ore 10:08