L'invasione dall'Africa? Può risolverla Trump

martedì 22 gennaio 2019


L’invasione in corso dall’Africa è il risultato e l’effetto della becera campagna di Francia -allora Sarkozy - contro la Libia di allora Gheddafi con l’aiuto dell’allora Cameron del Regno Unito e Obama, specificamente Hillary Clinton, per gli Stati Uniti e Napolitano per l’Italia. L’Onu è l’ente internazionale che non solo ha dato il consenso ma ha in prima persona diretto i “lavori” contro l’Italia. D’accordo con l’Europa tedesca di Merkel poi franco-tedesca di Hollande oggi macron-merkelliana, l’infausto “disegno” ha esposto il nostro Paese sul fronte dei migranti, con l’invasione del territorio italiano, e sul fronte economico , con il depredamento da parte di Francia e Germania dei nostri gioielli economici.

Sfortunatamente per loro, ci sono state due variabili che hanno consentito all’Italia di evitare d’un soffio il disastro. Non solo gli italiani, all’ultimo voto elettorale, si sono scrollati di dosso i sodali della propria, nostra rovina, ma soprattutto gli americani hanno votato Trump, quale loro Presidente degli Stati Uniti. Il quale si è fiondato a dare il proprio plastico appoggio all’Italia quando, appena eletto, si è precipitato con Melania in Sicilia a tenerci la mano, sapendo bene che Gentiloni fosse l’ultimo strascico della nostra situazione sbagliata. Ha teso la mano agli italiani ed all’Italia che di lì a poco avrebbe votato e che già si stava facendo sentire.

Subito dopo ha accolto “Giuseppi” al posto degli eletti veri Salvini e Di Maio trionfalmente in America. Tutte le scelte fatte da Trump sino ad oggi sono di un grande leader internazionale, che pezzo dopo pezzo sta mettendo in ordine una matassa internazionale alquanto intricata e, appunto, raggomitolata e che era stata annodata quasi inestricabilmente.

La soluzione della Libia, già peraltro abbozzata da Berlusconi allora al governo (eletto), così come l’intera questione dell’invasione migratoria a nostro danno, e la stessa rimodulazione dell’Europa, passano per Trump. Vale a dire che la soluzione ce l’ha Trump a cui basta chiederla, perché è pronto a dircela e a realizzarla con l’Italia.


di Francesca Romana Fantetti