Aquisgrana: dentro il Trattato

Nel 55mo anniversario del trattato dell’Eliseo - concluso a Parigi il 22 gennaio 1963 - è pronta una nuova intesa tra Francia e Germania. Nella sala dell’incoronazione del Municipio di Aquisgrana, infatti, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron si sono incontrati per firmare un rinnovato patto di cooperazione ed integrazione.

Il trattato di Aquisgrana avrebbe quindi l’obiettivo di rafforzare ulteriormente le relazioni tra i due paesi, in particolare nei settori dell’Unione europea, della politica economica, della politica estera e di sicurezza, della cultura e dell’istruzione, della ricerca e della tecnologia, del clima e dell’ambiente. L’intesa, inoltre, aspirerebbe anche a rafforzare la cooperazione tra le regioni di frontiera e le società civili di Germania e Francia. Alle buone intenzioni, il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, ha evidenziato come “il nuovo trattato tra i due paesi non sostituirà il Trattato dell’Eliseo, ma si baserà su di esso, su una condizione di eguaglianza e ha l’obiettivo di raggiungere una maggiore convergenza tra i due paesi far fronte insieme alle sfide del 21mo secolo”.

Alla cerimonia della firma del trattato di Aquisgrana hanno assistito i presidenti della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, e del Consiglio europeo, Donald Tusk. Oltre che il capo dello Stato romeno Klaus Iohannis in qualità di presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea, il sindaco di Aquisgrana, Marcel Philipp, e il presidente della Renania settentrionale-Vestfalia, Armin Laschet, plenipotenziario per la cooperazione culturale franco-tedesca.

In particolare, il testo alla firma dei due leader prevede una cooperazione specifica in materia di difesa, nonché il rafforzamento “della capacità di azione autonoma dell’Europa”. Per raggiungerlo, i due paesi ribadiscono in un prolungamento degli accordi dell’Alleanza Atlantica e del Trattato dell’Ue, la loro clausola di assistenza reciproca “con tutti i mezzi, ivi compresa la forza, in caso di aggressione armata contro i loro territori”. Inoltre, Francia e Germania si impegnano a instaurare una “cultura comune” tra le loro forze armate ponendosi come obiettivo il superamento di una delle loro principali divergenze: il loro approccio in “materia di esportazione di armi”. Per guidare la realizzazione dei loro impegni, il trattato istituisce “un Consiglio franco-tedesco di difesa e sicurezza”.

Il ministro degli Esteri tedesco ha poi chiarito il percorso politico e storico che ha portato questo nuovo traguardo con una breve nota: “Con il Trattato dell’Eliseo del ’63 Germania e Francia hanno fatto tesoro dell’insegnamento emerso da un passato sanguinoso ed hanno detto ‘no’ all’inimicizia, ‘no’ a guerra e distruzione. Era un nuovo inizio. Dalla riconciliazione si è passati alla comprensione, dalla comprensione all’amicizia. Oggi non c’è paese al quale siamo legati più strettamente della Francia. Ma non possiamo riposare sugli allori. Populisti e nazionalisti sono in aumento in tutto il mondo. Dazi e guerre commerciali minacciano il nostro benessere. Il diritto internazionale viene apertamente messo in discussione. Crisi e conflitti hanno effetti su di noi in Europa- questo ci ha dimostrato non da ultimo il dibattito sui migranti. In questi tempi, abbiamo bisogno di un’alleanza ancora più stretta con la Francia. E questo è l’obiettivo del Trattato di Aquisgrana. Insieme rivolgiamo lo sguardo al futuro. Mettiamo l’amicizia franco-tedesca al servizio di un’Europa forte e capace. Invitiamo tutti i partner e gli amici a unirsi a noi nella lotta per un ordine internazionale pacifico e giusto, basato su regole”.

Il presidente francese Emmanuel Macron e Angela Merkel sono quindi pronti ad un nuovo impegno diplomatico e politico. Eppure, entrambi stanno vivendo un momento difficile a livello nazionale. L’ascesa del fronte dei gilet gialli e la perdita dei consensi della Merkel, per esempio, non sono innegabili e sottovalutabili. Senza dimenticare che il prossimo Parlamento europeo molto probabilmente non avrà il loro stesso punto di equilibrio. Un corso della storia che Charles De Gaulle e Konrad Adenauer nel lontano 1963 mai avrebbero immaginato.

Aggiornato il 24 gennaio 2019 alle ore 13:55