Venezuela, l’oppositore Guaidó si autoproclama presidente

Juan Guaidó sfida Nicolás Maduro. Il leader dell’opposizione venezuelana si è autoproclamato presidente a Caracas. Guaidó ha affermato di aver preso questa decisione “per ottenere la fine dell’usurpazione, un governo di transizione e libere elezioni”. Dopo il giuramento ha chiesto anche ai presenti nella piazza di promettere di impegnarsi “a ristabilire la Costituzione in Venezuela”. In seguito, è arrivato il riconoscimento ufficiale di Donald Trump. Il presidente americano ha detto che “nel suo ruolo di unica branca legittima del governo debitamente eletto dal popolo venezuelano, l’Assemblea nazionale ha invocato la Costituzione del Paese per dichiarare illegittimo Nicolás Maduro. Il suo incarico, dunque, è vacante. Il popolo del Venezuela ha coraggiosamente detto la sua contro Maduro e il suo regime. Ha chiesto la libertà e uno Stato di diritto”. Maduro ha denunciato il golpe chiamando il popolo alla mobilitazione ed espellendo i diplomatici statunitensi. L’esercito ha respinto l’autoproclamazione. Nel corso della repressione delle proteste antigovernative si sono registrate 14 vittime.

Maduro ha interrotto ogni relazione diplomatica “con il governo imperialista di Washington. Ci difenderemo ad ogni costo. Siamo la maggioranza, siamo il popolo di Hugo Chavez. Siamo in questo palazzo per volontà popolare, solo la gente ci può portare via”. Al fianco di Maduro si sono schierati la Bolivia e il Messico. Guaidó ha chiesto alle missioni diplomatiche presenti a Caracas di restare nel Paese sudamericano. “In virtù dei poteri conferitimi dalla Costituzione – ha detto – comunico a tutti i capi delle missioni diplomatiche e al loro personale accreditato in Venezuela che lo stato venezuelano desidera fortemente mantenere la loro presenza diplomatica nel nostro Paese”.

Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha dichiarato che “gli Stati Uniti non ritireranno i propri diplomatici da Caracas, come chiesto da Maduro, perché non lo riconoscono come legittimo presidente e quindi non considerano che abbia l’autorità legale per rompere le relazioni diplomatiche con gli Usa”. Ma il ministro della Difesa venezuelano Vladimir Padrino Lopez ha twittato che le Forze Armate “non accettano un presidente imposto da oscuri interessi o che si è autoproclamato a margine della legge”, confermando l’appoggio a Maduro.

“Spero che tutta l’Europa – ha affermato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk – si unisca nel sostegno alle forze democratiche in Venezuela. A differenza di Maduro, l’Assemblea parlamentare, incluso Guaidó, ha un mandato democratico dai cittadini venezuelani”. La presidenza Guadiò è stata riconosciuta dal segretario dell’Organizzazione degli Stati Americani (Osa), Luis Almagro. Nominato capo dell’Assemblea Nazionale, il 35enne Guaidó fa parte di Voluntad Popular, partito centrista e progressista anti-Maduro.

Aggiornato il 24 gennaio 2019 alle ore 16:29