Venezuela, Guaidò: “Sconcertato dalla posizione italiana”

Juan Guaidó ha manifestato pubblicamente il proprio “sconcerto”. Il presidente ad interim del Venezuela ha scritto una lettera per la posizione italiana rispetto alla crisi di Caracas. La lettera-appello è stata inviata ai media italiani dalla delegazione venezuelane attualmente in visita a Roma. “Non capiamo – ha scritto Guaidó – perché il Paese europeo a noi più vicino non prenda una posizione chiara e netta contro il dittatore Maduro e non chieda, con forza, libere elezioni, sotto l’egida della comunità internazionale, e lo sblocco degli aiuti umanitari”. È un chiaro riferimento alla linea del governo Conte che ha deciso di non schierarsi né con il regime di Maduro né con l’opposizione di Guaidò.

“In questi anni – si legge nella lettera di Guaidó – il regime dittatoriale e violento di Maduro ha portato il Paese ad una crisi economica e democratica senza precedenti. Non abbiamo cibo per sfamare i più poveri, gli anziani, le donne e bambini. Non abbiamo medicine per curare i nostri malati, la nostra moneta perde valore, di giorno in giorno. È per questa ragione che milioni di venezuelani scendono nelle piazze a manifestare pacificamente da diversi mesi”. Secondo Guaidó si tratta di una “protesta democratica e non violenta per chiedere libere elezioni, per chiedere lo sblocco degli aiuti umanitari, fermi alle nostre frontiere per volontà di Maduro e del suo esercito”.

Frattanto, un appello trasversale e urgente al Parlamento e al governo in cui si chiede il riconoscimento di Guaidó senza equivoci, è stato inviato a deputati e senatori dalle associazioni italo-venezuelane. Alessandro Bertoldi, direttore esecutivo dell’Istituto Friedman, che si è fatto promotore insieme alle associazioni italo-venezuelane dell’appello, ha scritto di avere “ascoltato con attenzione le comunicazioni del ministro degli Esteri Moavero che afferma di considerare illegittimo il governo di Maduro tanto da chiedere d’indire nuove elezioni. In contemporanea però non riconosce la figura di Guaidó. A Moavero e al governo italiano pertanto spieghiamo che le elezioni sono soltanto la conseguenza di una posizione che devono necessariamente prendere”. Secondo Bertoldi è impossibile “non riconoscere né Maduro né Guaidó. Chi è la persona fisica con cui l’Italia interloquisce in Venezuela? Noi dell’Istituto Friedman insieme alla presidente dell’Associazione comunità italo-venezuelana in Veneto Lys Golia e a numerose personalità autorevoli, rivolgiamo un appello al Governo italiano e a tutti i cittadini affinché si impegnino a sostenere ufficialmente e con ogni mezzo pacifico il percorso di liberazione del Venezuela e il riconoscimento di Juan Guaidò come legittimo presidente pro tempore”.

Aggiornato il 12 febbraio 2019 alle ore 19:17