Nuova Zelanda, strage in due moschee: 49 morti

venerdì 15 marzo 2019


L’attacco a due moschee ha provocato una strage in Nuova Zelanda. Il bilancio è di 49 morti e 48 feriti. Le sparatorie sono avvenute nella moschea Masiid al Noor nel centro di Christchurch e nella moschea di Masjid, nel sobborgo di Linwood. Secondo la polizia australiana, l’attentatore sarebbe il 28enne Brenton Tarrant. L’uomo ha pubblicato sui social una rivendicazione degli attacchi, nel corso della quale ha espresso le sue idee di estrema destra, anti-Islam e anti-immigrati. Al momento, il capo della polizia neozelandese Mike Bush ha reso noto che sono quattro le persone arrestate, inclusa una donna. Bush ha detto “che un uomo è stato incriminato per omicidio. Ma si sta ancora valutando la posizione degli altri due arrestati, in possesso di armi”. Rispetto ai fermati, Bush ha sottolineato che “una di queste persone è stata fermata armata sulla scena ma potrebbe non avere nulla a che fare con la sparatoria”.

Mentre per due di loro, “fermati sempre in possesso di armi da fuoco, stiamo lavorando per capire quale sia il loro coinvolgimento”. La polizia neozelandese in queste ore conduce un’operazione nella città meridionale di Dunedin. Le case intorno all’area dell’operazione sono state evacuate per precauzione e intorno alla zona è stato istituito un cordone di sicurezza. “Non dobbiamo presumere che il pericolo sia passato”, ha detto Bush.

Intanto, secondo quanto sostiene il sito ‘Stuff.co.nz’, sui caricatori delle armi usate per la strage era stato inciso il nome di Luca Traini, 28enne di Tolentino autore della sparatoria contro gli immigrati avvenuta a Macerata il 3 febbraio 2018 e per cui è stato condannato a 12 anni di carcere. Tra gli altri nomi anche quello di Alexandre Bissonette, 29enne che nel 2017 uccise sei persone in una moschea di Quebec City.

La premier neozelandese Jacinda Ardern ha detto che “molte delle persone colpite da questo atto di estrema violenza saranno della nostra comunità di migranti e rifugiati. La Nuova Zelanda è la loro casa, dovrebbero essere al sicuro. Quello che è accaduto è un atto di violenza senza precedenti. È uno dei giorni più tristi per il nostro Paese. Ma gli attacchi non cambieranno i nostri valori e il Paese li condanna e rifiuta nel modo più netto. La Nuova Zelanda è fondata su diversità, gentilezza, compassione: una casa per chi condivide questi valori e questi valori vi assicuro non saranno scossi da questi attacchi”.

Frattanto, si registra il cordoglio di Buckingham Palace. In una dichiarazione diffusa dopo gli attacchi nelle moschee in Nuova Zelanda, che è uno dei Paesi del Commonwealth britannico, la Regina Elisabetta si è detta “profondamente addolorata per i terribili eventi di Christchurch. Il principe Filippo e io inviamo le nostre condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime. Voglio anche rivolgere un tributo ai servizi di emergenza e volontari che stanno fornendo aiuto ai feriti. In questo momento tragico i miei pensieri e le mie preghiere vanno a tutti i neozelandesi”.


di Redazione