Se la May fosse stata la Thatcher

Leader si nasce non si diventa. Le idee chiare o le si ha o non le si ha, ci si può correggere via via con la vita, ma le idee e l’intelligenza delle idee credo siano innate, è patrimonio di pochi. Margaret Thatcher già non avrebbe voluto fare entrare il Regno Unito nella allora Comunità europea riuscendo a mantenere fuori la sterlina dell’euro, figuriamoci come avrebbe, con strategica intelligenza, cavalcato la Brexit, premesso che non vi ci sarebbe trovata, dato che avrebbe tentato come ha fatto, di tenerne fuori il Regno Unito.

Theresa May è una scartina. Dicesi scartina chi non vale un granché, vale poco. Infatti, non solo fin dall’inizio era per il “Remain”, quindi difficilmente avrebbe potuto convincersi ed agire facendo il contrario, cioè l’uscita del Regno Unito dall’Europa unita, ma non è valida come leader, non è un “capo”, è sostanzialmente priva di idee. Eppure, non avrebbe potuto non vedere ciò che pur c’era e aveva tra le mani. Anche con la sua convinzione del “Remain” avrebbe potuto fare molto. Alla luce delle future sue dimissioni il 7 giugno prossimo, davvero ha in pratica preso e fatto perdere tempo. Avrebbe potuto impiegarlo meglio per gli inglesi. 

Con l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti e la guida della May nel Regno Unito, sembrava che si fosse riformato un nuovo asse Reagan- Thatcher. Stando così le cose, avendo May ricevuto il compito di definire una qualsivoglia Brexit, avrebbe potuto lanciare una sfida vera e propria all’Europa e, d’accordo con gli Usa di Trump, resettare l’ordine politico mondiale, anche a proprio favore. Ma le idee potenti e grandiose, i disegni degli assetti strategici politici ed economici mondiali non vengono a chi proprio non li ha nel DNA. Se un popolo ha la sfortuna di avere ciofeche al governo, elette, merita le porcherie che le ciofeche combinano. È per questo che, anche e soprattutto da noi in Italia è necessario stabilire con legge un nesso stretto tra eletto ed elettore, altrimenti non viene voglia di andare a votare, perché gli eletti poi faranno come pare a loro, ma mancherà sempre la responsabilità importante e fondamentale sia dell’eletto che dell’elettore.

La responsabilità degli eletti deve gravare su essi come un macigno e non deve essere rimessa al loro buon cuore ma risponderne personalmente, politicamente, economicamente. Solo così via via che i popoli scremeranno con le molte elezioni e voti, avranno ed avremo solo i migliori ai governi. Responsabilità e stretto nesso eletto-elettore. Bisogna smettere di pensare e fare che la politica non abbia nessuna responsabilità ed il politico non risponda al suo elettore ed ai suoi elettori di alcunché. 

Il Regno Unito con gli Stati Uniti avrebbe potuto rivoluzionare l’attuale Europa. E l’Italia avrebbe dovuto cogliere l’occasione e intrufolarsi tra le due potenze per aiutare il percorso di riforma europeo. Purtroppo c’era May che non è Thatcher. Purtroppo il Regno Unito, che presto troverà la propria nuova Thatcher, per ora non la vede e non ha grandissime possibilità. In Italia dobbiamo andare a votare il più velocemente possibile, per uscire dallo stallo, dalla stagnazione. Per (potere) crescere. 

 

Aggiornato il 27 maggio 2019 alle ore 12:54