El Paso e Dayton, le due stragi che hanno sconvolto l’America

Due stragi hanno sconvolto l’America. A tredici ore di distanza, in Texas e in Ohio, sono state uccise 29 persone e più di cinquanta sono rimaste ferite. Inevitabilmente, si è riacceso dibattito sulle armi da fuoco negli Stati Uniti.

L’assassino di El Paso, Patrick Crusius, che ha ucciso 20 persone, la maggior parte messicani e ispanici, non sarebbe affatto pentito. Il 21enne, che ora rischia la condanna a morte, è già stato interrogato. Nel frattempo, il direttore dell’Fbi Chris Wray ha ordinato una operazione su tutto il territorio per sventare nuove minacce di attentati dopo i massacri in Texas e in Ohio. Il rischio di emulazione viene considerato alto.

Il Messico intanto minaccia azioni legali contro gli Stati Uniti dopo la mattanza di El Paso. Lancia accuse contro l’amministrazione Trump per non avere protetto i propri cittadini. Il ministro degli esteri Marcelo Ebrard ha definito “un attacco terroristico contro messicani innocenti. Il presidente mi ha chiesto di assicurare che l’indignazione del Messico si traduca in efficaci, rapide ed energiche azioni mirate a ristabilire un’adeguata protezione dei cittadini messicani negli Stati Uniti”. Ebrard ha chiarito che il suo governo sta valutando di presentare negli Stati Uniti una denuncia per terrorismo, chiedendo anche l’estradizione dell’autore della strage.

L’altra sparatoria, stavolta a Dayton, in Ohio, appena qualche ora dopo la tragedia di El Paso, ha provocato 9 morti. L’autore della strage è stato identificato nel 24enne Connors Betts. L’area teatro di morte è la East 5th Street nel distretto dell’Oregon, ad ovest del centro cittadino.

 

Aggiornato il 05 agosto 2019 alle ore 19:05