Iran, Rohani: “Nessun dialogo diretto con gli Usa”

martedì 3 settembre 2019


Hassan Rohani adotta la linea dura sul nucleare. In un discorso al Parlamento di Teheran, il presidente ha detto che l’Iran non ha intenzione di “avere colloqui diretti con gli Stati Uniti. Ma se tolgono tutte le sanzioni, sarebbe possibile parlarci durante gli incontri del 5+1 come in passato”. Rohani intende le nazioni firmatarie iniziali dell’accordo sul nucleare. Vale a dire, i cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu (Cina, Francia, Regno Unito, Russia, Stati Uniti) più la Germania.

“Forse – ha sottolineato Rohani – c’è stato un fraintendimento. Lo abbiamo detto svariate volte e lo ripetiamo: non c’è stata alcuna decisione di tenere colloqui bilaterali con gli Stati Uniti. In linea di principio, non vogliamo colloqui bilaterali con gli Stati Uniti. Abbiamo ricevuto diverse proposte per colloqui diretti con Washington e la nostra risposta è sempre stata negativa”.

Il presidente iraniano ha confermato che “i partner europei dell’accordo sul nucleare iraniano finora non hanno rispettato i propri impegni, dopo il ritiro unilaterale degli Usa e Teheran farà un ‘terzo passo’ verso un disimpegno dall’intesa se entro giovedì non otterrà gli incentivi richiesti per compensare le sanzioni americane”.

Mentre sono in corso colloqui diplomatici in Francia con una delegazione tecnica di economisti iraniani, guidata dal viceministro degli Esteri Abbas Araghchi, il capo del governo della Repubblica islamica ha ribadito: “Ciò che chiediamo agli altri Paesi è che continuino a comprare il nostro petrolio. Le trattative potranno, comunque, continuare anche dopo questa terza fase”.

Rohani ha inoltre sottolineato, ancora una volta, che qualsiasi misura verrà adottata sarà reversibile “in non molto tempo” come quelle precedenti, consistite prima nel superamento delle riserve ammesse di uranio a basso arricchimento e acqua pesante e poi nel ritorno all’arricchimento dell’uranio sopra la soglia consentita del 3,67 per cento. Secondo le ultime rilevazioni note, Teheran sta al momento arricchimento l’uranio al 4,5 per cento.


di Michele Perseni