Hong Kong, Lam apre a intervento in Cina

martedì 8 ottobre 2019


Carrie Lam non intende pacificare il clima di tensione ad Hong Kong. Anzi, decide di usare la minaccia più odiosa. Se la situazione dovesse peggiorare, nessuna opzione sarebbe esclusa, neppure un intervento diretto della Cina allo scopo di ripristinare l’ordine. È questa la pericolosa posizione della governatrice espressa nel corso di una conferenza stampa.

“Sento fortemente – ha dichiarato Lam – che dovremmo da soli trovare le soluzioni ed è questa anche la posizione del governo centrale, ma se la situazione dovesse diventare pessima, allora nessuna opzione può essere esclusa se vogliamo che Hong Kong abbia almeno un’altra chance”.

La governatrice ha scartato l’ipotesi di altre misure speciali in aggiunta al divieto di uso delle mascherine, precisando che il governo avrebbe fatto un “esame attento” prima di agire in forza dei poteri emergenziali definiti dalla legge del 1922, in pieno periodo coloniale. Nella conferenza stampa settimanale prima della riunione del suo gabinetto, la Lam ha detto di non essere attratta dalla proposta di un politico di vecchio corso pro-Pechino come Ip Kwok-him, secondo cui Hong Kong dovrebbe varare una stretta su Internet al fine di contenere le violenti proteste.

“Sono molto determinata a usare gli strumenti politici e legali, incluso il dialogo, per risolvere alcuni dei problemi ben sedimentati nella città”, ha aggiunto la Lam. La governatrice ha anticipato che presenterà misure per migliorare la vita della gente nel discorso di apertura della sessione parlamentare del 16 ottobre, la prima dopo la pesante devastazione della sede negli assalti fatti dagli attivisti il primo luglio.

La tivù statale cinese Cctv ha reso noto la sospensione della trasmissione delle partite della Nba dopo la bufera scatenata dal tweet di sostegno alle proteste pro-democrazia di Hong Kong del numero uno dei Rockets di Houston, squadra in cui ha giocato la star cinese Yao Ming. Si tratta di un colpo non da poco considerando la valanga di critiche sollevate in Cina, mercato a maggiore crescita per il business della popolare lega del basket americano.


di Lia Faldini