Libia, la difficile tregua passa da Mosca

lunedì 13 gennaio 2020


Il tempo dirà se si è trattato di una facile tregua o dell’inizio della svolta. Hanno preso il via a Mosca i colloqui sulla crisi libica tra i ministri degli Esteri e della Difesa di Russia e Turchia. È quanto sostiene l’agenzia di stampa turca Anadolu. Il capo del governo libico di unità nazionale, Fayez al-Sarraj, e il generale Khalifa Haftar, che controlla gran parte della Libia orientale, sono a Mosca per firmare un accordo sui termini del cessate il fuoco tra le loro truppe, entrato in vigore ieri. Il cessate il fuoco in Libia, voluto da Russia e Turchia, è entrato in vigore alla mezzanotte, registrando il sospiro di sollievo di Unione europea, Stati Uniti, Nazioni Unite e Lega Araba.

A poche ore dall’inizio del cessate il fuoco al-Sarraj era già a Istanbul dove ha incontrato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. La Russia sostiene invece le truppe di Haftar con armi e mercenari, insieme ad Egitto, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Le forze dell’esercito nazionale libico, fedeli al generale Haftar, hanno lanciato un’offensiva sulla capitale nell’aprile 2019 ma non sono stati in grado di conquistare la città. La scorsa settimana, tuttavia, hanno preso la terza città più grande del Paese, Sirte. Un appello a “voltare pagina rispetto al passato” è stato lanciato ai libici dal capo del governo di accordo nazionale al-Serraj. In un messaggio trasmesso in tivù, Serraj ha chiesto di “respingere la discordia e serrare i ranghi per andare verso la stabilità e la pace”.

Il cessate il fuoco in Libia inaugura una nuova fase diplomatica. Per queste ragioni, il premier Giuseppe Conte ha chiamato Vladimir Putin e Angela Merkel. L’obiettivo è far sì che alla conferenza di Berlino, attesa a fine mese, l’Italia non sia esclusa dal tavolo, ma possa salvare almeno parte del ruolo che ha fino a poco fa esercitato in Libia. Conte è volato ad Ankara per incontrare il presidente turco. Al centro dei colloqui la situazione libica. L’incontro a circa quattro mesi dall’incontro all’Assemblea generale a New York e dopo poche settimana dall’ultima conversazione telefonica. Domani invece Conte sarà in Egitto per incontrare il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi.


di Ugo Elfer