Yemen, oltre cento morti in un attacco missilistico degli Houthi

Il bilancio delle vittime sale ancora. Sarebbero più di cento i morti dell’attacco missilistico nello Yemen a una moschea frequentata da truppe filogovernative. Al momento sarebbero 148 i feriti. Si tratta di fonti ufficiali del ministero degli Esteri yemenita. L’attacco, che fa seguito ad un periodo di relativa calma nel Paese, in guerra da oltre cinque anni, è uno dei più sanguinosi ai danni delle forze fedeli al presidente Abd Rabbo Mansour Hadi dall’inizio del conflitto nel 2014. Non è stato rivendicato, ma il governo accusa i ribelli Houthi.

L’obiettivo dell’attacco è stata una moschea da campo nella provincia di Marib, nell’ovest del Paese, presa di mira da un missile e poi da un drone, secondo una fonte militare governativa. “Ci sarà una risposta spietata contro le milizie Houthi”, ha avvertito il portavoce dell’esercito, generale Abdou Majli, precisando che tra le vittime ci sono anche dei civili. Secondo l’agenzia ufficiale Saba, il presidente yemenita Abd Rabbo Mansour Hadi avrebbe accusato gli Houti e condannato l’attacco definendolo “codardo e terroristico”.

La guerra da più di cinque anni insanguina lo Yemen, il Paese più povero della penisola arabica. L’attacco avviene dopo una offensiva delle forze filo-governative contro i ribelli nella regione di Nihm, a nord di Sanaa. Un’offensiva sferrata con il sostegno dell’Arabia Saudita, impegnata in Yemen contro i ribelli Houthi sostenuti dall’Iran.

Aggiornato il 20 gennaio 2020 alle ore 14:10