Le nuove visioni energetiche del Mediterraneo e il ruolo primario della Grecia

La Grecia coltiva l’ambizione di divenire l’hub energetico e del gas per il Sud Europa e per l’intero Mediterraneo. La svolta è stata intrapresa già da qualche tempo e oltre le politiche interne di liberalizzazione e sostegno agli investimenti internazionali per la diversificazione energetica, un importante contributo è giunto dalla fine dei lavori del gasdotto che dall’Azerbaigian porterà gas in Italia. “Una volta che il gasdotto Transadriatico (Tap) diverrà operativo il mese prossimo, la Grecia diventerà il più importante hub energetico per la diversificazione delle rotte di approvvigionamento del gas nell’Europa sud-orientale”, ha ribadito il ministro dell’Ambiente e dell’Energia greco, Kostis Hatzidakis, al portale di informazione “Euractiv”. Il ministro ha affermato che attraverso la Depa, società di fornitura di gas naturale della Grecia, il Paese inizierà a ricevere gas dall’Azerbaigian entro la fine dell’anno. “Attendiamo con impazienza l’inizio della fornitura di quantità commerciali di gas al mercato greco e in particolare a Depa in base al contratto di fornitura di gas esistente dal campo di Shah Deniz fino alla fine dell’anno”, ha dichiarato il ministro greco. Hatzidakis, riporta una nota stampa di Agenzia Nova, ha recentemente dichiarato che la scelta del percorso del cosiddetto Corridoio meridionale attraverso la Grecia e il Tap è stato il frutto del lavoro del consorzio Shah Deniz avviato nel giugno 2013, con l’allora governo del primo ministro, Antonis Samaras. Inoltre, il ministro ha chiarito che con questo gasdotto, in combinazione con altri progetti come, ad esempio, l’Interconnettore Grecia-Bulgaria (Igb) e il terminal di Gnl (gas naturale liquefatto) di Alessandropoli, la Grecia ha l’ambizioso obiettivo di divenire il più importante hub di transito per il trasporto di fonti alternative di gas naturale nell’Europa sud-orientale.

Ricordiamo che il progetto Alexandroupolis Lng ha un valore complessivo di circa 380 milioni di euro e dovrebbe partire entro l’inizio del 2023, consentendo così alla Grecia di diversificare l’approvvigionamento di gas, al momento legato principalmente al transito sul territorio turco. Il progetto è supportato dal governo poiché una simile operazione di diversificazione energetica sarebbe in grado di favorire la stabilità economica e politica, come dichiarato recentemente dall’ambasciatore statunitense ad Atene, Geoffrey Ross Pyatt. All’interno di tale scenario strategico, anche la società italiana Snam è pronta a rafforzarsi ulteriormente nel mercato ellenico. La partecipata Desfa, operatore greco delle infrastrutture del gas, sarebbe infatti vicina a entrare nel progetto di realizzazione di un terminale Lng Fsru ad Alexandroupolis, nel Nordest della Grecia. A quanto risulta dalla stampa internazionale, Desfa sarebbe prossima a diventare il quinto membro di Gastrade, la società che svilupperà e gestirà il primo terminale Fsru di iniziativa privata in Grecia e costituita dal gruppo industriale ellenico di Copelouzos. L’ingresso operativo nel mondo energetico ellenico consentirebbe a Snam di sviluppare l’occasione per consolidare la sua posizione nel Mediterraneo e lungo il Corridoio Sud. Un hub che va sviluppandosi in un contesto di crescita, con la domanda di Gnl in Grecia e nell’area dei Balcani in considerevole aumento.

Nel 2019 i volumi di Gnl importati tramite l’unico terminale greco sono stati di 2,8 miliardi di metri cubi e per il 2020 è già stata superata tale capacità. Inoltre, nei Balcani il consumo di Gnl dovrebbe a breve toccare i 35 miliardi di metri cubi e nuove opportunità giungono anche dalle politiche di diversificazione energetica ed economica intraprese dal governo di Tirana per superare una storica dipendenza dall’energia idroelettrica e dalle vecchie centrali a carbone.

Aggiornato il 11 dicembre 2020 alle ore 09:26