Africa: il rapporto del Fondo Globale scopre la “farsa”

In Africa il Covid, come “morbo”, non ha stravolto minimamente le condizioni sanitarie, ma i suoi effetti collaterali sulla salute pubblica e sulle vere emergenze sanitarie del Continente stanno aggravando la già pesante situazione. Infatti, la “politica” applicata per il Covid-19 in Africa ha avuto un “impatto devastante” sulla lotta alla Malaria, all’Aids e alla Tubercolosi, vere criticità sanitarie africane, e l’aver interrotto o diminuito l’attenzione su queste patologie ha resuscitato una problematica socio-sanitaria che nel periodo pre-Covid era, se non altro, gestita.

Il “Fondo Globale per la lotta all’Aids, Tubercolosi e Malaria” ha manifestato forte apprensione sia per i tagli significativi nei test Hiv e nei servizi di prevenzione per le popolazioni a rischio e vulnerabili, sia per il forte calo del numero di persone testate e curate per la tubercolosi. Per la prima volta dal 2002, anno della sua creazione, il Fondo Globale ha registrato una contrazione nella lotta contro queste malattie a causa delle politiche “ossessive” applicate per il Covid, predisposte soprattutto dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) e suoi partener mondiali.

Il direttore esecutivo del Fondo Globale, il banchiere Peter Alexander Sands, nel Rapporto annuale pubblicato mercoledì 8 settembre 2021, riferito ai dati del 2020, ha confermato: “L’impatto del Covid-19 sulla cura e prevenzione delle altre malattie (Aids, Malaria, Tubercolosi) è stato devastante, e per la prima volta nella nostra storia, i nostri principali indicatori sono in calo”. In particolare, dal Rapporto risulta che la lotta alla Tubercolosi è quella che ha subito le maggiori “disattenzioni”; infatti “l’interesse socio-politico-economico” dedicato al Covid-19 ha drasticamente interrotto l’accesso ai sistemi sanitari, ai test di screening e alle cure in molti Paesi, causando conseguenze sanitarie catastrofiche.

Sempre dal “documento” emerge che nel 2020, nei Paesi in cui investe il Fondo Globale, circa 4,7 milioni di persone affette dalla Tubercolosi hanno ricevuto cure, un milione di meno rispetto al 2019, con le relative conseguenze sul “milione” di malati trascurati. Notoriamente l’Aids in Africa è tutt’oggi un flagello; le percentuali di decesso sono elevatissime, imparagonabili con i dati dichiarati, ma probabilmente sovrastimati, delle morti da Covid. Infatti, significativo è l’impatto del Covid-19 anche nella lotta all’Hiv.

Mentre il numero di persone positive all’Hiv, che hanno ricevono cure antiretrovirali, è aumentato del 9 per cento nel 2020, il Rapporto mostra un calo “allarmante” dei servizi di prevenzione e screening per le persone “esposte” e vulnerabili. Così il numero di persone raggiunte dai programmi di prevenzione all’Aids è diminuito dell’11 per cento nel 2020, del 12 per cento tra le popolazioni più giovani. Il numero di cure somministrate alle madri per evitare che i loro bambini contraggano il virus è diminuito del 4,5 per cento. I test per l’Aids sono diminuiti complessivamente del 22 per cento, ritardando l’inizio del trattamento nella maggior parte dei Paesi. Sempre negli Stati in cui investe il Fondo Globale, nel 2020 quasi 22 milioni di persone erano in terapia antiretrovirale per l’Hiv, con un aumento dell’8,8 per cento rispetto al 2019.

Il Rapporto va avanti, rivelando che i programmi contro la Malaria sembrano essere stati meno colpiti dal “gorgo monetario” del Covid-19. In pratica, il numero di zanzariere assegnate ha continuato a crescere del 17 per cento nel 2020, grazie ai volontari che in alcuni Paesi, particolarmente impegnati per contrastare la malattia, ma bloccati dalle insensate norme anti-Covid, hanno scelto di effettuare la distribuzione a domicilio. Conclude il Rapporto del Fondo Globale che nel 2020 il numero di screening malarici è diminuito del 4,3 per cento.

Qualche reazione, tuttavia, c’è stata. Riferisce il Fondo Globale che, in Nigeria, l’Agenzia Nazionale per il controllo dell’Aids ha opportunamente condotto test Hiv su persone che si sono rivolte ai centri medici per i test Sars-CoV-2. Tanto per fare una riflessione su ciò che stiamo vivendo, ricordo – dati Oms – che in Africa la Malaria è stata contratta da oltre 10 milioni di persone nel 2019; nel 2020 sono morte circa 1,4 milioni di persone, di cui quasi 210mila anche portatori di Hiv mentre, sempre dati Oms, i decessi in Africa per Covid sono complessivamente fino a oggi meno di 170mila, su una popolazione – pare – di 1 miliardo e 260 milioni (censimento 2016!).

Ricordo che il Fondo Globale, altro “accalappia fondi” planetario, è una fondazione profit no profit, ed è una cooperazione costituta tra vari Stati, Usa e Francia per primi, società civile e settore privato. Metà delle risorse stanziate sono destinate alla lotta contro l’Aids e l’altra metà alla Malaria e alla Tubercolosi. Il Fondo Globale nel 2020 ha speso 4,2 miliardi di dollari per combattere l’Aids, la Tubercolosi e la Malaria.

Fatta questa breve considerazione sul “Rapporto”, quello che emerge è che mentre in Africa il Fondo Globale palesa le conseguenze del catastrofico “atteggiamento” politico-sanitario dedicato al Covid, che ricordo nel Continente africano è stato percepito meno di una malattia stagionale, in altre nazioni considerate più sviluppate simili analisi sono, salvo qualche sempre meno rara eccezione, quantomeno non pubblicizzate, se non censurate. Tuttavia, è noto che “l’ossessione” e l’oppressione “pseudo-sanitaria” da Covid, ha causato, ai malati paganti il Sistema sanitario nazionale di alcuni Paesi “sedicenti illuminati”, carenze o annullamenti di cure, interventi o screening rimandati o cancellati, determinando un grave aumento di morti di altre patologie, quali malattie oncologiche, cardiache e altre, senza contare il gravissimo aspetto psico-sociale. Queste carenze hanno fatto piombare un “popolo” in un vortice di terrore, sanitariamente ingiustificato, come l’Africa “insegna”.

Aggiornato il 10 settembre 2021 alle ore 12:47