Ue: Zelensky chiede il “lasciapassare”

All’indomani del quinto giorno di guerra in Ucraina, la delegazione del presidente Volodymyr Zelensky e quella russa si sono incontrate per iniziare i negoziati. Il luogo scelto per le trattative è segreto, ma sappiamo si trovi al confine tra Ucraina e Bielorussa, nell’area del fiume Pripyat. Il capo di Stato della nazione invasa, attraverso un video rivolto a tutto il mondo, in queste ore ha chiesto a gran voce l’adesione “immediata” nell’Unione Europea, queste le sue parole: “Ci stiamo rivolgendo all’Ue in merito a una adesione immediata dell’Ucraina attraverso una nuova procedura speciale. Il nostro obiettivo è stare insieme a tutti gli europei e, soprattutto, essere alla pari. Sono sicuro che è giusto. Sono sicuro che è possibile”.

Questa richiesta di Zelensky non è stata posta in maniera inaspettata, ma segue lo statement di Ursula von der Leyen, che afferma la volontà dell’Unione di annettere l’Ucraina. La presidente della Commissione Ue, infatti, ha parlato di “un processo con l’Ucraina che consiste, ad esempio, nell’integrazione del mercato ucraino nel mercato unico, (abbiamo) una cooperazione molto stretta sulla rete energetica, per esempio”. Un argomento che, però, non viene toccato sono appunto le tempistiche per un ingresso, per citare il capo di Stato ucraino, “immediato” nell’Unione. I negoziati per entrare a far parte dell’Organizzazione non sono affatto di breve durata, di solito durano circa dieci, quindici anni (basti vedere la complicata situazione degli stati candidati dei Balcani, o della Turchia).

L’annessione “lampo” che rivendica Zelensky creerebbe un precedente scomodo sia per l’Unione sia per i già citati stati candidati, che sicuramente potranno e verosimilmente si appelleranno a questo episodio per accelerare le trattative d’ingresso. Un altro scoglio per l’Ue, in caso dell’annessione ucraina, sarebbe quello di dover almeno rivedere la politica delle sanzioni, poiché lo Stato invaso non sarebbe più una “terza parte”, ma a tutti gli effetti interno all’Unione europea. Il bivio davanti a cui si trova la Commissione è chiaro: o continuare la politica delle sanzioni, coadiuvata dai Paesi membri della Nato, oppure annettere l’Ucraina “immediatamente”, preparandosi alle conseguenze di questo gesto.

Questo conflitto tra ex Paesi dell’Unione Sovietica, che va avanti ufficiosamente da otto anni, adesso è ufficialmente guerra: sta all’Europa decidere se battersi (a colpi di sanzioni) per la pace o, in caso di ingresso ucraino nell’Unione, combattere contro l’effettivo invasore.

 

Aggiornato il 28 febbraio 2022 alle ore 15:06