Mariupol, l’evacuazione e la bufera su Lavrov

Proseguono le manovre per l’evacuazione di Mariupol. Allo stesso tempo, è arrivato l’allarme – sempre da parte ucraina – che la Russia avrebbe ripreso “massicci attacchi” contro le acciaierie di Azovstal. Intanto, i russi stanno andando avanti nell’offensiva nella zona meridionale del Paese: per Kiev, l’obiettivo è quello di procedere vero il Bug meridionale, secondo fiume più importante dello Stato che sfocia nel Mar Nero. Peraltro, sono state avvertite forti esplosioni a Belgorod.

La situazione

In base alle informazioni trapelate, nell’acciaieria Azovstal sarebbero ancora presenti 200 civili e 20 bambini. Allo stesso tempo, secondo l’intelligence britannica oltre un quarto delle unità russe messe in campo per l’invasione al momento non risulterebbero “idonee al combattimento”. La guerra, però, va avanti. Esplosioni sono state sentite a Odessa e Kherson. Il consigliere del sindaco della città portuale, Petro Andryushchenko, su Radio Svoboda, è quanto riportato dall’Ukrainska Pravda, ha rimarcato: “Secondo le nostre informazioni, gli autobus sono partiti da Mariupol. Previo accordo, gli autobus raccoglieranno le persone nei villaggi di Mangush e Berdyansk. È consentito anche unirsi alla colonna con mezzi propri. Ci auguriamo che migliaia dei nostri residenti di Mariupol che sono rimasti bloccati sulla strada da Mariupol a Zaporizhzhia arrivino a destinazione stasera o domani mattina”.

Bufera su Lavrov

Intanto è bufera su Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo. Intervistato su Rete 4, a Zona Bianca, ha detto “l’Italia è in prima fila tra chi promuove sanzioni anti-russe: per noi è stata una sorpresa”. Inoltre, ha spiegato che Mosca non mira a “rovesciare Zelensky” ma a evitare che “dall’Ucraina non vengano più minacce per la Russia”. Poi ha sottolineato: “Che il presidente Volodymyr Zelensky sia ebreo non ha alcun significato. Secondo me anche Hitler aveva origini ebraiche”.

“False, deliranti e pericolose”: in questo modo Dani Dayan, presidente di Yad Vashem, il Museo della Memoria di Gerusalemme, ha commentato le affermazioni di Lavrov. Parole – ha continuato Dayan, citato dai media – “degne di ogni condanna”.

Trump: da Putin al “test cognitivo” per Biden

L’ex presidente statunitense, Donald Trump, ha chiesto un “test cognitivo” per il presidente Joe Biden: questa la stoccata durante il comizio a Greenwood, nel Nebraska. Il tycoon ha continuato, appellando i democratici come la “più grave minaccia alla salute pubblica” degli Usa. Non solo: “I dati sulla criminalità stanno prendendo la scena, aumentano sparatorie e accoltellamenti. I democratici sono parte del crimine, del caos e della morte”. Sul tema del conflitto bellico in Ucraina, Biden ha spiegato che con lui (alla Casa Bianca) Vladimir Putin non si sarebbe mai reso protagonista di alcuna invasione.

Aggiornato il 02 maggio 2022 alle ore 17:27