Finlandia e Svezia sempre più vicine alla Nato

Dopo oltre 70 anni di neutralità, la Finlandia ha annunciato di volere aderire alla Nato “senza indugio”. È uno dei prevedibili effetti dell’invasione russa dell’Ucraina voluta da Vladimir Putin. Ha detto all’Alleanza Atlantica anche la Svezia, compiendo un passo storico. La sua neutralità risale addirittura al 1834. La volontà di adesione dei due Paesi scandinavi alla Nato è sancita da una nota congiunta del presidente finlandese Sauli Niinistö e della premier Sanna Marin. La decisione definitiva verrà annunciata domenica. “Durante questa primavera si è svolta un’importante discussione sulla possibile adesione della Finlandia alla Nato”, prosegue il comunicato sottolineando che “c’è voluto del tempo per lasciare che il Parlamento e l’intera società prendessero posizione sulla questione. È stato necessario del tempo per stretti contatti internazionali con la Nato e i suoi Paesi membri, nonché con la Svezia. Abbiamo voluto dare alla discussione lo spazio necessario” Nella dichiarazione congiunta i due leader affermano che “l’adesione alla Nato rafforzerebbe la sicurezza della Finlandia. In quanto membro della Nato, la Finlandia rafforzerebbe l’intera alleanza di difesa. La Finlandia deve presentare domanda per l’adesione alla Nato senza indugio. Ci auguriamo che i passi nazionali ancora necessari per prendere questa decisione vengano presi rapidamente entro i prossimi giorni”.

L’adesione della Finlandia alla Nato avverrà “senza intoppi” e rapidamente. Lo ha detto oggi il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg. Per Il ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto, “il comportamento imprevedibile della Russia è un problema enorme. La Russia è pronta a eseguire delle operazioni che sono ad alto rischio e che porteranno anche da noi un elevato numero di vittime”. In audizione alla commissione Esteri del Parlamento europeo, Haavisto ha aggiunto che “l’invasione russa dell’Ucraina ha modificato l’ambiente di sicurezza europeo e finlandese. Tuttavia la Finlandia non affronta una minaccia militare immediata”. La premier svedese Magdalena Andersson, nel giorno dell’invasione russa, aveva ribadito l’opportunità di preservare la “stabilità” della “storica politica di sicurezza svedese, contando forse su un conflitto limitato nel tempo e nello spazio”. Il 27 febbraio anche Andersson avrebbe annunciato la decisione “eccezionale” di spedire 5mila lanciarazzi anticarro all’Ucraina, la prima fornitura di armi a un Paese straniero dal 1939, quando la Svezia mandò aiuti militari alla Finlandia per aiutarla a reagire all’aggressione sovietica. Ulteriori garanzie sono giunte ai due Paesi dal premier britannico Boris Johnson, che mercoledì si è recato a Stoccolma e a Helsinki e ha annunciato un accordo di cooperazione militare con le due nazioni nordiche, promettendo di giungere in loro soccorso, se necessario. Svezia e Finlandia hanno eserciti già in linea con gli standard della Nato, con la quale compiono da anni esercitazioni congiunte, e soddisfano senza dubbio i criteri democratici previsti. Dopo il via libera dei rappresentanti dei 30 membri dell’alleanza, che si riuniranno a Bruxelles, è previsto un incontro con i delegati dei due Paesi candidati, che verranno interrogati sul loro impegno alla difesa collettiva. Seguirà infine la ratifica dell’adesione da parte dei governi nazionali di ognuno degli Stati membri, un processo che può richiedere mesi.

In un tweet, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, sottolinea che “l’unità e la solidarietà della Nato e dell’Ue non sono mai state così vicine. Sauli Niinistö e Sanna Marin aprono la strada all’adesione della Finlandia alla Nato. Un passo storico, una volta compiuto, che contribuirà notevolmente alla sicurezza europea. Con la Russia che muove guerra all’Ucraina è un potente segnale di deterrenza”. Ovviamente la lettura del Cremlino è opposta. La portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva chiarito subito che l’adesione delle due nazioni alla Nato avrebbe avuto “gravi conseguenze militari e politiche che richiederebbero al nostro Paese di adottare misure reciproche”. Si apprende da Mosca che “l’ingresso della Finlandia nella Nato sarebbe sicuramente una minaccia per la Russia”. La risposta della Russia all’entrata della Finlandia nella Nato “dipenderà dalla vicinanza delle infrastrutture dell’Alleanza ai confini” russi, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass. Mosca, ha comunque aggiunto Peskov, “adotterà le necessarie misure per garantire la propria sicurezza”. Più esplicito il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, che lo scorso 14 aprile aveva avvertito che, nell’eventualità di un ingresso di Stoccolma e Helsinki nell’Alleanza Atlantica, sarebbero state schierate testate nucleari russe nel Mar Baltico, dove Mosca controlla l’exclave di Kaliningrad, strappata alla Germania nazista dopo la Seconda guerra mondiale.

Aggiornato il 12 maggio 2022 alle ore 16:23