Gas: stallo sul price cap

giovedì 24 novembre 2022


Una proposta che non va. Il tema è quello del price cap sul gas. In Europa è stallo: la riunione dei ministri dell’Energia ha concluso l’esame dei meccanismi di solidarietà sulle forniture di gas e sta affrontando, ora, il tema relativo al tetto del prezzo. E qui c’è chi ha scosso la testa.

Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente, in un’intervista apparsa su Repubblica ha spiegato: “Così com’è non è quello che ci aspettavamo. È probabile che la decisione sarà rimandata al prossimo Consiglio europeo”. Poi precisa: “Con i colleghi europei siamo d’accordo che dobbiamo valutare la proposta in dettaglio. Ma così come è trapelata lunedì ci lascia insoddisfatti. Occorrono dei correttivi. Il tetto c’è, ma è molto alto – ha aggiunto – al punto che potrebbe trasformarsi in uno stimolo alla speculazione”. Lo stesso Pichetto Fratin, prima del Consiglio Affari energia e dopo la riunione tra i “quindici” Paesi che, mesi fa, hanno chiesto il price cap sul gas, ha notato: “Abbiamo terminato una riunione tra i Paesi critici”. Ma, soprattutto, al momento sussisterebbe la condivisione di non aderire al piano presentato dalla Commissione Ue. Secondo quanto trapelato, ci sarebbe l’ipotesi circa un nuovo Consiglio straordinario dell’Energia. Quando? L’11 o il 13 dicembre, comunque a ridosso del summit dei leader convocato per raggiungere una quadra politica sul dossier. Secondo Pichetto, al momento, sono fondamentali “sia la proposta della Commissione sul price cap sia gli altri termini dell’accordo che possono riguardare gli altri temi, come la solidarietà e la trasparenza, ma tutto in un unico blocco”. E se dovesse mancare un accordo? “Non è una questione di accordo, ma di trattare l’intero pacchetto. Su alcuni temi l’accordo ci può essere”.

“Sarebbe un errore enorme approvare oggi gli aspetti di solidarietà e di acquisto congiunto, lasciando il tetto al prezzo del gas per dopo, quando proprio il prezzo del gas è la chiave di tutto ciò che ci accade in questo momento: così, dal fronte spagnolo, il ministro della Transizione Ecologica, Teresa Ribera. Non solo: “Arriviamo a un Consiglio complicato. La maggioranza degli Stati vede con preoccupazione la lentezza con cui la Commissione agisce rispetto al mandato ricevuto. E ci sono alcuni Paesi che non sono d’accordo nell’approvare due dei tre testi oggi e lasciare il dibattito sul prezzo del gas per un secondo momento. I due testi devono essere strettamente correlati”.

“La proposta avanzata dalla Commissione europea”sul price cap al gas “è già una sorta di compromesso, sono necessarie alcune modifiche minori, ma in generale va nella giusta direzione. Tuttavia, molti altri Stati membri non sono d’accordo: prendiamo queste critiche sul serio e siamo aperti a negoziare”: è stato di questo avviso il segretario di Stato per l’Economia tedesco, Sven Giegold.

La proposta sul price cap della Commissione Ue comporterebbe “un grande rischio di danneggiare la sicurezza energetica degli approvvigionamenti e anche la stabilità dei mercati finanziari, sono molto critico su questa proposta anche se da un punto di vista diverso rispetto ad alcuni miei colleghi”. Lo ha riferito il ministro dell’Energia olandese, Rob Jetten, a margine della riunione straordinaria con gli omologhi europei a Bruxelles. E ha evidenziato che “gli esperti ci avvertono che questo meccanismo di mercato può essere dannoso per la sicurezza” degli stock, “per la stabilità finanziaria, e dobbiamo tenerlo presente mentre discutiamo questa proposta”.


di Alessandro Buchwald